LA
SVASTICA SUL SOLE
di Philip Dick
Sì
perché in questa distopica e geniale fantastoria Germania e Giappone
hanno vinto la Seconda Guerra Mondiale e il Nazismo impera ovunque,
compresi gli Stati Uniti d'America, suddivisi in tre zone (a seconda
che il governo spetti ai tedeschi o ai giapponesi, o l'area debba
fungere da stato cuscinetto fra i due)...
Su
questo sfondo si stagliano le vicende dei nostri protagonisti,
persone comuni, dettagliatamente caratterizzate, le cui esistenze
sono destinate a intrecciarsi drammaticamente a causa di un fato più
grande di loro e, al contempo, legate a due libri: il romanzo “La
cavalletta non si rialzerà più”, speculare al nostro, in cui si
rappresenta un mondo fantasioso che ha visto la sconfitta del Nazismo
(il cui autore, costretto a isolarsi per evitare persecuzioni, dato
che la sua opera è stata messa all'indice nell'area dominata dai
tedeschi, è “L'uomo nell'alto castello” del titolo originale), e
“I Ching”, detto anche “Il Libro dei Mutamenti”, da cui è
possibile trarre predizioni per il futuro...
Il
romanzo è breve, ma denso di accadimenti, colpi di scena e
rivelazioni, con personaggi stupendi, variegati, i cui pensieri e
sentimenti vengono analizzati con tale profondità, da risultare,
alla fine, quasi contagiosi...
Un
libro nel libro, complesso, incredibile, incentrato sul destino
dell'uomo e dotato di una struttura sublime, di impronta
fantascientifica (e fantapolitica), ma verosimile in ogni dettaglio
(ad esempio, affascinante la mania dei Giapponesi di collezionare i
manufatti americani – vedasi il famoso orologio di Topolino), e
con, all'epoca in cui è stato scritto, nel 1962, velleità di
critica nei confronti degli USA...
Forse
il più bello fra i libri di Dick, in assoluto.
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