IL
RAGAZZO CON GLI OCCHI BLU
di
Joanne Harris
Una
delle opere più cupe, contorte e cattive di questa scrittrice, non
all'altezza dei suoi romanzi migliori, ma comunque gradevole e
magnificamente scritta. Anche se, certo, non molto ottimistica e con
un protagonista ben difficile da amare.
Si
parte lentamente, creando impressioni ed atmosfera... Atmosfera
malata, in realtà, che corteggia la morte e l'omicidio,
virtualmente, tramite un blog ed esercizi di scrittura creativa, che
però hanno il sapore metallico della verità.
Sullo
sfondo, infatti,
Blueeyedboy, il nostro
blogger (Benjamin), è un quarantenne tra i più ordinari, che vive
ancora con la madre, semi-isolato dal mondo, incapace di coltivare
veri rapporti umani, e con, nel suo passato, due fratelli morti,
apparentemente a causa di incidenti... Ma è questa la cosa che ci
lascia perplessi, perché nella sua vita, di sinistri mortali, ce ne
sono stati un po' troppi... Come nelle storie narrate nel suo blog...
Dunque? Finzione o realtà?
Nei
romanzi della Harris nulla è mai come sembra, ma qui i segreti sono
davvero molteplici e stratificati, per il nostro ragazzo degli occhi
blu, ma anche per la misteriosa ragazza del cappotto rosso che lui si
ostina a seguire, e non solo... Ad essere esatti, sembra che
qualunque comparsa ne custodisca almeno uno!
Bisogna
risalire alle origini, però, all'infanzia e alle dinamiche familiari
del protagonista per dipanare la matassa, che lì per lì sembra
lineare, ma che poi si aggroviglia sempre di più sino a creare un
intreccio da manuale, che si moltiplica in giochi di specchi e furti
di identità, che a loro volta si sovrappongono e complicano, per
confondersi e poi chiarirsi a poco a poco, mentre il ritmo, da
misurato e placido, diviene frenetico.
Alcune
cose sono davvero allucinanti (sovente sfiorano l'incredibile)... Il
rapporto tra Benjamin e la madre, ad esempio, i ragionamenti alla
base delle azioni, i colpi di scena...
Nel
complesso il romanzo si legge volentieri, anche se è disturbante e
c'è qualche calo di tensione qua e là. Inoltre ci vuole un po' per
entrare nel vivo della storia, che non decolla subito, anzi la parte
iniziale risulta troppo diluita, un po' prolissa... Interessanti però
l'approfondimento e la strumentalizzazione dei Social Network, con le
implicite considerazioni che suscitano, le eccellenti capacità
descrittive della Harris, e gli ammiccamenti per i fan. Per il resto,
per quanto la trama di per sé sia affascinante, contiene troppi
elementi che in quest'autrice si ripetono costanti per sedurre
davvero chi la segue da sempre...
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