NON
E' UN PAESE PER VECCHI
di Cormac McCarthy
Il
film mi è piaciuto molto, ma il romanzo... Il romanzo è
spettacolare! La trama presenta qualche differenza rispetto alla
pellicola, ma è soprattutto lo stile di McCarthy a entusiasmare e a
rendere l'opera letteraria inarrivabile: secco, ritmato, crudo,
grottesco, eppure bellissimo, poetico, con tocchi di straordinaria
follia e naturalmente di brutale violenza. Di stanchezza, anche, di
rassegnazione, o di illusione e speranza, a seconda del personaggio
di riferimento (benché l'autore non indulga troppo sulle emozioni,
queste, inevitabilmente, trapelano fra le righe). E con dialoghi
acuminati come rasoi: spiazzanti, autentici, malati. Che possono
incutere terrore anche vertendo su questioni comuni.
Pazzesco
è il personaggio di Chigurh, il primo a colpire il lettore: cattivo,
spietato, psicotico, amorale, eppure nel suo terribile modo,
assurdamente logico. Affascinante, quindi. E letale. Infatti è un
killer a pagamento (e per divertimento).
Poi
c'è il suo contraltare, il suo avversario: Tom Bell, lo sceriffo.
Anziano, disincantato, onesto, dignitoso e giusto. Vecchio? Forse,
soprattutto nel senso di “vecchio stampo”... (Il segreto quindi è
già svelato: questo non è un paese per lui). Non si può non amare.
La
domanda cruciale è: chi dei due troverà quel fessacchiotto di
Llewelyn per primo? Il suo aspirante carnefice o il suo aspirante
salvatore?
Siamo
in una cittadina polverosa e stanca al confine tra Texas e Messico,
schiantata dalla violenza e priva di valori, e Llelwelyn, mezzo
cowboy e mezzo balordo, incappa casualmente in un bel mucchio di
cadaveri che scottano e soprattutto in un bel, bel, bel mucchio di
denaro, che gli fa gola e di cui pensa bene di impossessarsi...
Fuggendo e attirando l'inferno dietro di sé.
Un
libro di inseguimenti, ansie, fughe e tensione su tensione su
tensione. E riflessioni, belle, rotonde, brevi. Un libro in cui
continui a cercare la morale, il senso ultimo, il significato... Per
scoprire alla fine che McCarthy ha voluto rivelartelo subito, nel
titolo: perché fondamentalmente la questione è tutta lì.
E
può sembrare semplice, scontata.
Ma
se leggi il romanzo ti accorgi che non la è. Semmai dovrebbe
risultarti... inspiegabile.
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