COLLA
di
Irvine Welsh
Volgare,
violento, cinico... ma sostanzialmente una bellissima storia di
amicizia, che può avere risvolti amari o drammatici, ma che rimane,
nonostante tutto, fondamentalmente ottimista.
Il
titolo allude a questo, ad un rapporto umano così saldo da fare da
collante tra quattro amici, al di là delle molte cose che succedono
loro, che li cambiano e che li portano in direzioni diverse, che
conosciamo ragazzini e che seguiamo nei percorsi della loro vita,
fino a che diventano adulti, attraverso scelte sbagliate e risate
sgangherate.
Naturalmente
siamo in Scozia, nella Scozia povera e disgraziata, ricca di problemi
sociali, così cara a Welsh, dove, negli anni '70 (ma arriveremo sino
agli anni 2000), facciamo la conoscenza dei nostri quattro giovani
protagonisti, colti nella loro essenza più autentica e viva,
attraverso il loro punto di vista. Ognuno ha un carattere assai
marcato e tutti, per quanto affiatati, hanno le loro peculiarità,
problemi, aspirazioni e buffi modi di dire (garantito al limone!).
Lo
stile è quello classico di Welsh, prosaicamente realistico,
costellato di parolacce, genuino, spesso crudo, atto a riflettere il
desolante ambiente (magistralmente reso) in cui è ambientata la
vicenda... ma spesso riusciamo a dimenticare la miseria che ci
circonda, e a distendere le labbra in un sorriso.
Sebbene
poi ci sia la droga, come quasi sempre in quest'autore, ad affliggere
almeno due dei quattro personaggi principali e un panorama fatto di
piccola delinquenza e degradazione...
Mi
è piaciuto “Trainspotting”, ho apprezzato “Porno”, mi ha
divertito “Acid House” (mentre altre sue opere, come “Il
Lercio” non mi hanno detto granché)... ma con questo romanzo Welsh
supera se stesso e ci dà qualcosa di più profondo, di più sentito,
di più importante, di cui forse ci accorgeremo soprattutto dopo aver
letto l'ultima pagina...
Per
i fan, si segnalano sorprese...
Nessun commento:
Posta un commento