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giovedì 12 settembre 2013

Suspence e colpi di scena


DAMAGES
 

Un telefilm perfetto per trama, cast e montaggio. Ma soprattutto per il montaggio, magistrale, che più ti rivela, più ti nasconde, consumandoti nel desiderio di procedere con l'intreccio, fino allo spasmo. La trama infatti non è presentata linearmente, ma con continui salti temporali, in cui spesso viene riproposta la stessa scena, ma arricchita di uno o più elementi fondamentali, che non mancano, ogni santa volta, di folgorarti.

Non è il mio genere, siamo al cospetto di una sorta di legal thriller, e tuttavia è una capolavoro a base di suspence e colpi di scena, in cui nulla è come sembra e basta che si aggiunga un particolare perché i valori si ribaltino e le prospettive si invertano.

Inizia con una fanciulla coperta di sangue (Rose Byrne), che sia aggira per le strade di New York mezza nuda e mezza sconvolta, la quale viene fermata dalla polizia. A questo punto facciamo marcia in dietro e scopriamo chi è: Ellen Parsons, brillante neolaureata in giurisprudenza che si affaccia al mondo del lavoro e che è disposta a rinunciare all'occasione di entrare nel prestigioso studio legale dell'avvocato Patty Hewes pur di presenziare al matrimonio della sorella. E tuttavia, nello studio di Patty, ci entrerà lo stesso...

I due personaggi femminili sono molto forti, e tutto il telefilm, sin dalla prima puntata, è incentrato su un teso contrasto fra le protagoniste, che oscillano fra l'ammirazione reciproca e il conflitto, implicito o dichiarato. All'inizio Ellen apparirà assai svantaggiata rispetto alla collega più navigata e più cinica, ma presto imparerà a farsi valere, perdendo la sua patina di ingenuità e dolcezza, e anche il loro rapporto ne uscirà arricchito, complicandosi e acquistando spessore.

Ogni stagione corrisponde ad un caso civile (la classica class action americana, spesso frammista a risvolti penali), e coinvolgerà le due donne anche a livello personale, ma senza indulgere troppo su aspetti romantici, piuttosto su buoni sentimenti quali l'odio, il desiderio di rivalsa, sfide di intelligenza, complotti...

Tra i molti pregi della serie si è menzionato il cast, che, a parte le splendide protagoniste (peccato per il tremendo posteriore della pur graziosa Byrne, evidentemente affetta da callipigia: ma dalla seconda stagione il regista evita saggiamente di inquadrarlo), bravissime, intense, e capaci con uno sguardo di passare dall'amabilità all'incenerimento dell'interlocutore, (e va bhe, Glenn Close spopola, ma anche la piccola Rose se la cava benone), vanta attori del calibro di Ted Danson, William Hurt, Marcia Gay Harden, solo per citarne alcuni.

Per ora le stagioni ammontano a cinque (io al momento ho visto solo le prime tre, perché le ultime due sono state trasmesse nel nostro idioma solo nella Svizzera Italiana) e constano di una decina di episodi ciascuna (tra 13 e 10), ma la più bella, la più efficace e fulminante è sicuramente la prima (nel prosieguo, in effetti, le trame si fanno meno avvincenti e il sistema narrativo stanca un po', cominciando a ristagnare, ma restano pur sempre un prodotto valido e comunque superiore alla media dei telefilm in circolazione). Da non perdere.

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