HYSTERIA
Un
film che non volevo vedere, che non mi ispirava per niente, verso cui
ero totalmente prevenuta. Ispirato alla storia del vibratore (sic!),
a come è nato (pare, per curare l'isteria delle donne) e ai suoi
perché.
Ambientato
nel 1880 e condito con le più astruse tesi pseudo scientifiche,
assolutamente non porno, né erotico, né perverso... Piuttosto
sagace, intelligente e un po' alternativo, con dialoghi avvincenti e
personaggi pittoreschi (una menzione d'onore all'interpretazione di
Rupert Everett, davvero meravigliosa!).
C'è
anche una spruzzata di denuncia sociale, una riflessione sulla
condizione femminile, ottime ricostruzioni, ma soprattutto lo
spettatore avrà il sorriso perennemente sulle labbra. Niente
volgarità, ben inteso, le pazienti, poi, sono quasi tutte vecchie
carampane, quindi non ci saranno neanche troppi bollenti spiriti da
quietare, però... che deliziose risate all'inglese!
Invero,
io temevo soprattutto che fosse un film verboso e saccente, ma non è
nemmeno questo, anzi è frizzante, spiritualmente libero, talvolta
spiazza, ma non esagera, ed i protagonisti sono un amore. Specie
Maggie Gyllenhall, adorabile, anche quando è irritante.
Una
commedia, insomma, non un documentario, un po' piccante in alcuni
spunti, ma nel complesso morigerata. Anzi, ad un tratto (purtroppo)
vira addirittura nel romantico e nel prevedibile, ma anche se questo
un pocherello guasta - perché la pellicola avrebbe potuto regalare
molto, molto, di più, osando un briciolino ancora – la fine
garbata e rasserenante rimane comunque gradevole.
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