VOLI
ACROBATICI E PATTINI A ROTELLE
A WINK'S PHILIP STATION
di
Fannie Flagg
I
suoi ultimi romanzi (specialmente il noiosissimo “Miss Alabama e la
casa dei sogni”) non mi avevano entusiasmata ed avevo persino
stentato a finirli, qui, seppure non si torna ai livelli di “Pomodori
verdi fritti”, Fannie Flagg ritrova la sua verve e riesce a
contenere la sua tendenza alla stucchevolezza regalandoci un romanzo
divertente ed extra-dolce, ma non privo di ironia ed eventi
drammatici.
La
storia si svolge su due piani: nel presente in Alabama (con qualche
gradito ritorno per la gioia dei fan) all'insegna della normalità
più normale e zuccherosa che viene sconvolta da una notizia
inaspettata, e nel passato, a Pulanski, città polacca del
Winsconsin, nel corso, più o meno, della II° Guerra Mondiale, con
personaggi femminili tutto pepe (davvero, le quattro sorelle polacche
sono fra i personaggi più deliziosi e meglio caratterizzati della
Flagg), voli acrobatici e le WASP, le prime donne pilota.
Le
due trame, ovviamente, viaggiano in parallelo, fino a ricongiungersi,
ci regaleranno colpi di scena, emozioni e belle tematiche femministe,
non eccessivamente insistite, ma molto appassionanti e curiose,
avventura, sentimento, e qualche sorriso, insegnandosi che
realizzarsi non significa necessariamente compiere imprese
straordinarie, e che anzi, può essere straordinario anche crescere
quattro figli e accudire la madre (odiosa e invadente) e il marito
(meraviglioso). Ma pure che la nostra personalità è data da tante
cose, da ricercarsi nell'educazione ricevuta, come nell'indole e nel
patrimonio genetico, e che il significato di famiglia e di radici può
avere accezioni diverse. Ed, infine, che persino a sessant'anni è
possibile scoprire se stessi e reinventarsi.
Molti
dei temi che affrontiamo sono già noti ai lettori della Flagg, e di
certo non brillano per originalità, tuttavia ci piace seguire la
nostra Fannie in questa nuova avventura e siamo contentissimi di
conoscere un aspetto della Seconda Guerra Mondiale che probabilmente
ignoravamo... La parte dedicata a Fritzi e alle sue sorelle, infatti,
prima con la pompa di benzina tutta al femminile e poi con le Wasp,
mi è piaciuta assai più dell'altra (Lenore è davvero
insopportabile e Sookie eccessivamente remissiva, tanto da irritarmi,
sebbene abbia adorato la parentesi con il dottor Shapiro, nonostante
in in certi punti risulti un po' troppo calcata), ma poi, quando le
due storie si collegano... Okay, qui mi fermo.
Basti
sapere che, come di consueto, Fannie Flagg ci regala un finale
confezionato con amore, in cui tutto si risolve per il meglio.
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