NERO.
di Tiziano Sclavi
Siamo
a Milano, in un romanzo circolare e labirintico in cui la cosa più
bella è la fine, che ti lascia confuso e spiazzato (ma già quando
ci arrivi lo sei, confuso e spiazzato, e ti sembra di aver fatto un
tour in lavatrice) e ti fa venir voglia di ricominciare la lettura da
capo, per vedere se ti è sfuggito qualcosa. Solo che qualcosa, nei
romanzi di Scalvi, sfugge sempre. Magari anche a lui.
E
per me è questo l'elemento più prezioso del libro: questa
sensazione di assurdo e grottesco che ha il sapore della vita, della
realtà, ma si contorce e ne infrange tutte le regole, preferendo
quelle del sogno, sia pur in modo sottile e quasi plausibile. Ma se
fosse un sogno certi particolari non sarebbero così vividi, e non ci
sarebbe posto per la crema anticellulite...
Insomma,
il punto fermo dopo il titolo non è un errore, è proprio così.
Nero,
punto.
Come
questa storia, come il genere cui appartiene (ma un po' è anche
commedia, sebbene le risate siano a denti stretti), come il mondo.
Come il senso ultimo di ogni cosa. Che è triste, amaro e venato di
malinconia. Ma anche di ironia e qualche colpo di genio.
Per
il resto, lo stile è il suo “classico”: rapido, chirurgico,
spoglio, ma percorso di particolari gustosi e inaspettati, con picchi
di immaginazione che si condensano in qualche espressione di conio
novello. L'azione è velocissima, da taglio cinematografico,
punteggiata di dialoghi buffi, surreali in bilico tra dramma,
esasperazione e un sogghigno.
Dove
i cadaveri scompaiono e ricompaiono, abbondano i delitti, i deliri, e
tipi strani (Sclavi li ha sempre adorati), la tensione e i
ribaltamenti, le identità si mescolano e i protagonisti... be'... un
po' li odiamo e un po' ci fanno pena (lui ci fa più pena, lei la
vorremmo spesso accoppare).
E'
un romanzo che non piacerà a tutti, troppo peculiare e
destabilizzante, ma agli Sclaviani doc sì, e anzi, fra i suoi è uno
dei più belli. E, se vogliamo, perfino dei più “lineari”.
Un tour in lavatrice mi fa troppo ridere! ;-)
RispondiEliminaProvare per credere!
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