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domenica 6 luglio 2014

Un romanzo bello claustrofobico


REBECCA, LA PRIMA MOGLIE
di Daphne Du Maurier
 
 
Non nel senso che c'è stato un divorzio. Rebecca, esempio di eleganza e bellezza, è la moglie defunta del ricco Maxim De Winter, ancora viva nel ricordo di tutti. La sua ombra incombe spietata sulla vita della neosposina di Maxim, giovane e ingenua parvenue (che potrebbe essere chiunque e che nemmeno ha un nome), da quando la poveretta va a vivere col novello marito nella magione di lui, la celebre Manderley, coronando il suo sogno d'amore.

Noi vediamo tutto dal suo punto di vista e coltiviamo un forte senso di inferiorità, frammisto a una malsana gelosia, nei confronti della prima Signora De Winter... Noi non siamo sofisticate e sagaci come lei, siamo dolci, immature, e così inesperte... Ma poi, a poco a poco, e proprio quando siamo più vicine al baratro della follia, incominciamo ad intuire una realtà diversa, piacevolmente inquietante e spaventosa, che sotto certi profili ci rassicura, ma sotto altri... Oh, be'... c'è davvero da preoccuparsi.

Già, perché, non dimentichiamolo, la nostra Daphne è una maestra nel creare tensione e misteri. E qui sentiamo diversi brividi sulla schiena (specie riguardo alla governante, la signora Danvers, che rimpiange amaramente la sua precedente padrona), e al contempo siamo consumati dalla brama di conoscere la verità. Che ci viene presentata a poco a poco, centellinando magistralmente le informazioni, facendoci rosolare a fuoco lento, sino a farci star male.

Peraltro, i punti di forza del romanzo, al di là della trama intrigante e dello stile efficace ed incisivo, sono tre: l'atmosfera carica di ansia, l'accuratezza con cui sono stati resi gli animi femminili, e in particolare le angosce della protagonista, e la drammatica lotta psicologica che la poverina combatte da un lato con il ricordo di Rebecca (e con se stessa), dall'altro con la terribile signora Danvers.

Un romanzo bello claustrofobico, non c'è che dire!

E insinuante, insidioso, elegante.

Non ho visto, invece, il celebre film di Hitchcock, ma, parlando con il Mio Perfido Marito, ho scoperto che il finale è diverso... E che ci sono altri dettagli esaltati in modo diverso.

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