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giovedì 31 luglio 2014

Tipicamente francese


ALLA RICERCA DELL'AUGELLO DEL TEMPO - VELISSA
di Serge Le Tendre e Régis Loisel

Graphic Novel fantasy-avventurosa in quattro volumi cartonati, tipicamente francese, sensuale, umoristica a base di mostri, mostricini, misteri, segreti e magia, oltre a lievi tocchi splatter.
Sin dalle prime pagine ci colpisce per la vivacità dei suoi personaggi, per come insieme scoppiettano, battibeccano, e si punzecchiano.
Velissa, in particolare, la protagonista: una ragazza bellissima (anche se ogni tanto assume espressioni porcine) dall'abbigliamento discinto e le forme generose, temeraria e irruenta, figlia della principessa-strega Mara, incaricata di reclutare il burbero e ormai anzianotto, ma sempre in gamba, cavaliere Bragon per una perigliosa missione.
Bragon potrebbe anche essere suo padre, come insinua maliziosamente la fanciulla, e lui un po' lo spera, atteso che è stato una vecchia fiamma di sua madre e invero, benché non si vedano da illo tempore, sembra ancora innamorato di lei.
Insieme, Bragon e Velissa, dovranno trovare l'Augello del Tempo al fine di fermare il tempo, appunto, ed impedire così che Ramor, un antico dio malvagio, si liberi dalla conchiglia che gli fa da prigione, come ahimè sta per accadere... Con l'Augello Mara potrà completare l'incantesimo che salverà le terre di Akbar, ove vivono i nostri eroi, consentendole di sigillare Ramor nella sua conchiglia.
In apparenza, dunque, siamo al cospetto di una trama abbastanza classica, impreziosita dai bellissimi disegni di Loisel, molto dettagliati e dinamici, e dai caratteri forti e contrastanti dei personaggi, che spesso devono affrontare momenti drammatici e pericolosi, che lottano con coraggio ed astuzia, ma che, tuttavia, si imbattono pure in situazioni buffe (e talvolta vagamente maliziose), se non addirittura comiche.
Il clima, quindi, nonostante tutto, sembra relativamente scanzonato, ma... nel prosieguo le cose cambieranno, e sarà soprattutto la fine a sconvolgerci, diversa da quel che potevamo aspettarci: non tanto per il cambio di registro, quanto per la traumatizzante inversione di rotta.
La sensazione sarà quella di sentirsi portare via qualcosa, qualcosa di unico che ormai si ama, che ci fa soffrire e che ci dispiace, ma che, al contempo, ne siamo consapevoli e ne assaporiamo la bellezza, eleverà questo fumetto oltre i confini del fantasy, dimostrandosi tutto fuorché prevedibile...
Da scoprire.

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