LA
PSICOSI DEL LIBRO
Mi
prende all'improvviso, senza motivo apparente, e mi consuma.
Accade
a periodi alterni, a volte tra una fase e l'altra ho periodi di
quiete di oltre sei mesi, ma poi... Poi torna ed è virulenta e
assassina.
In
generale leggo sempre, ogni giorno della mia vita, più o meno
ovunque, approfittando anche dei ritagli di tempo. Ma con calma. E
con misura.
Invece,
quando mi coglie il raptus, la lettura diviene ossessione e ancora di
più lo diviene il possesso.
La
brama di avere, di completare la mia biblioteca.
Perché
è la proiezione spaziale della mia personalità e all'improvviso mi
sembra che mi manchino dei pezzi di anima.
E
devo cercarli.
E
allora compro libri in maniera compulsiva, neanche fossero generi
alimentari di cui far scorta in previsione dell'imminente fine del
mondo... Non importa se pesano l'ira di Dio e devo trascinarmeli
dietro tutto il giorno, non importa se non ho più spazio dove
metterli e ho già diversi altri titoli in lettura... Ne voglio, ne
voglio, ne voglio ancora!
Devo
toccarli, classificarli, annusarli.
Temo
ci sia qualcosa di patologico in tutto ciò, della serie “I love
shopping”. Solo che si spinge oltre.
Supponiamo
che acquisti una ventina di romanzi. Devo cominciarli tutti lo stesso
giorno, leggere una decina di pagine di ciascuno e poi ricominciare
il giro, aggiungendo ogni volta un volume in più, almeno sinché la
realtà bussa alla porta e allora devo andare al lavoro, o a dormire,
o.
Se
no (se tipo sono in vacanza) mi interrompo solo quando mi vengono in
mente altri titoli da acquistare, e allora me li annoto.
O
esco e vado a cercarli.
O
carico carrelli e liste dei desideri su Amazon.
E
poi ricomincio.
Fino
a che, inspiegabilmente, dopo un paio di settimane o un mesetto, di
colpo mi calmo, mi rilasso. Rallento. La luce febbrile che ho negli
occhi si spegne e io stabilisco di finire quel che ho iniziato, prima
di cominciare altro, e mi pongo dei paletti, dei limiti. Un ordine.
E
allora penso di essere tornata sana, equilibrata. Normale.
Solo
che, ahimè, sono anche meno felice.
Senza
farfalle nello stomaco e vertigini nel petto.
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