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lunedì 21 luglio 2014

Tremendamente sferzante


LA CONCESSIONE DEL TELEFONO
di Andrea Camilleri
 
 
Che, in Sicilia, a fine Ottocento, non è proprio una cosa semplicissima e scevra di complicazioni. No, non di natura tecnica...

Ed infatti l'impresa coinvolgerà la burocrazia, la Mafia, un doppio adulterio, e pseudo-agitatori socialisti, complicando brutalmente la vicenda sino a renderla assurda e ingarbugliatissima...

Molto inizierà e finirà con un equivoco che a sua volta ingenererà malintesi, regalandoci una generosa dose di spasso, tra fantasia e realtà storica, ma anche un bell'omicidio-suicidio, che, naturalmente, verrà frainteso.

E... sì, ci divertiremo parecchio, nonostante la verità di fondo sia tragica e il libro colga l'occasione per denunciare una serie di mali locali, che potrebbero scatenare l'ira funesta di chiunque, se non fossero rappresentati a suon di risate.

Mali locali, dicevamo, e legati alla realtà dell'epoca, ma non solo: perché saremo pure in Sicilia, saremo pure nel XIX Secolo, ma tante cose ci parranno avere un sapore familiare e dolorosamente nostrano...


Il romanzo non ha una struttura classica, ma “à la Camilleri”, che, ancora una volta, preferisce delineare la trama tassello per tassello, alternando documenti scritti (lettere, articoli di giornale, circolari) a dialoghi squisitissimi e genuini (“cose scritte” e “cose dette”). La storia si combinerà, dunque, gradualmente, in modo apparentemente spontaneo, nella nostra testa, procedendo per contrasti e per smacchi, con un montaggio perfetto, uno dei migliori tra quelli ideati dall'autore.

E “La concessione del telefono”, anche per questo, è uno dei suoi libri in assoluto più carini, più riusciti: comico, satirico, e tremendamente sferzante, che fa leva su una serie di personaggi buffissimi ed esagerati, quanto, ahimè, orribilmente realistici, a partire dal povero Genuardo Filippo, che vorrebbe solo veder attivata la sua linea telefonica privata...

In quanto alla morale, infine, è quella della vita: i buoni vengono sconfitti, gli incapaci premiati.

2 commenti:

  1. Questa morale della vita (buoni sconfitti e incapaci premiati) mi ha davvero rotto le scatole, ma purtroppo è così ...tristezza!!!!!!!! Tristezza infinita!!!!!
    In realtà dentro di me una piccolissima speranza che qualcosa possa ancora cambiare rimane, ma la verità è che purtroppo non ci credo molto neppure io.

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  2. Mi trovi d'accordo... Sob!

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