LE
RELAZIONI PERICOLOSE
di Pierre-Ambroise-François
Choderlos de Laclos
Romanzo
epistolare estremamente crudele, che si scaglia contro l'ipocrisia,
il cinismo e la menzogna, in cui l'amore diviene gioco, strumento e
dileggio, mietendo vittime, anche fra gli scellerati ideatori del
discutibile passatempo, imperniato sulla seduzione. Perché se
all'inizio gli unici elementi importanti sembrano il codice libertino
e l'ebbrezza della conquista, poi le cose trascendono e diventano
troppo grandi. E ben gli sta, ai protagonisti, se alla fine si
trovano a pagare dazio.
Dazio
che può essere la morte, ma magari qualcosa di peggio.
I
protagonisti, amorali, astuti e morbosi, sono due: il visconte di
Valmont e la marchesa di Merteuil, amici, ex amanti, dediti al
piacere fine a se stesso, in barba ai sentimenti, che tessono trame,
manipolano, brigano, vittima l'uno dell'altra, scambiandosi lettere,
complottando, alle spalle del bel mondo che frequentano.
Per
possederne i corpi, ma anche le anime.
Fino
a che il castello di carte crolla e loro non vengono smascherati.
E
noi ne godiamo, perché è giusto così e siamo assetati di sangue e
di vendetta, ma al contempo, e nostro malgrado, un po' a questi due
orribili mostri ci siamo affezionati e un pelino li abbiamo persino
ammirati, nonostante li disprezziamo, per cui, da un lato, non
possiamo che dispiacerci e soffrire con loro.
Un
romanzo sensuale, pruriginoso, raffinatissimo, che nasconde la sua
profondità dietro ad una patina superficiale e frivola. Scritto a
fine 1700, elegante, minuzioso, non proprio immediato, ma più
semplice e scorrevole di quanto ci si potrebbe aspettare; sbeffeggia
l'amore ed al contempo ce ne insegna il potere assoluto, mettendo in
luce (e a nudo) le sfaccettature dei suoi protagonisti e dell'animo
umano.
Il
problema è che per quanto lo spunto di base possa presentarsi come
assurdo e perverso, di fatto, mentre si legge il libro, si ha
l'impressione, invece, che tutto possa stare accadendo proprio in
questo momento, coinvolgendo anche noi. Poco importa che l'opera
riguardi la nobiltà francese di quasi tre secoli fa: la storia è
attuale, e non ci vuole molto a sostituire le epistole con i
cellulari o i Social Network, che anzi, se opportunamente sfruttati,
possono persino rivelarsi più letali ed efficaci dei mezzi cartacei.
Il
tema di base è potente ed affascinante, ma anche i personaggi sono
notevoli, descritti nel dettaglio, nelle loro macchinazioni,
ragionamenti e pensieri, ma pure nel loro sentire, nei sottili dubbi
morali che ogni tanto li colgono e immediatamente vengono fugati.
Splendido.
Nessun commento:
Posta un commento