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mercoledì 9 luglio 2014

Sensuale, pruriginoso, raffinatissimo


LE RELAZIONI PERICOLOSE
di Pierre-Ambroise-François Choderlos de Laclos
 
 
Romanzo epistolare estremamente crudele, che si scaglia contro l'ipocrisia, il cinismo e la menzogna, in cui l'amore diviene gioco, strumento e dileggio, mietendo vittime, anche fra gli scellerati ideatori del discutibile passatempo, imperniato sulla seduzione. Perché se all'inizio gli unici elementi importanti sembrano il codice libertino e l'ebbrezza della conquista, poi le cose trascendono e diventano troppo grandi. E ben gli sta, ai protagonisti, se alla fine si trovano a pagare dazio.

Dazio che può essere la morte, ma magari qualcosa di peggio.

I protagonisti, amorali, astuti e morbosi, sono due: il visconte di Valmont e la marchesa di Merteuil, amici, ex amanti, dediti al piacere fine a se stesso, in barba ai sentimenti, che tessono trame, manipolano, brigano, vittima l'uno dell'altra, scambiandosi lettere, complottando, alle spalle del bel mondo che frequentano.

Per possederne i corpi, ma anche le anime.

Fino a che il castello di carte crolla e loro non vengono smascherati.

E noi ne godiamo, perché è giusto così e siamo assetati di sangue e di vendetta, ma al contempo, e nostro malgrado, un po' a questi due orribili mostri ci siamo affezionati e un pelino li abbiamo persino ammirati, nonostante li disprezziamo, per cui, da un lato, non possiamo che dispiacerci e soffrire con loro.

Un romanzo sensuale, pruriginoso, raffinatissimo, che nasconde la sua profondità dietro ad una patina superficiale e frivola. Scritto a fine 1700, elegante, minuzioso, non proprio immediato, ma più semplice e scorrevole di quanto ci si potrebbe aspettare; sbeffeggia l'amore ed al contempo ce ne insegna il potere assoluto, mettendo in luce (e a nudo) le sfaccettature dei suoi protagonisti e dell'animo umano.

Il problema è che per quanto lo spunto di base possa presentarsi come assurdo e perverso, di fatto, mentre si legge il libro, si ha l'impressione, invece, che tutto possa stare accadendo proprio in questo momento, coinvolgendo anche noi. Poco importa che l'opera riguardi la nobiltà francese di quasi tre secoli fa: la storia è attuale, e non ci vuole molto a sostituire le epistole con i cellulari o i Social Network, che anzi, se opportunamente sfruttati, possono persino rivelarsi più letali ed efficaci dei mezzi cartacei.

Il tema di base è potente ed affascinante, ma anche i personaggi sono notevoli, descritti nel dettaglio, nelle loro macchinazioni, ragionamenti e pensieri, ma pure nel loro sentire, nei sottili dubbi morali che ogni tanto li colgono e immediatamente vengono fugati.

Splendido.

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