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lunedì 29 aprile 2013

Donne forti, libere, ed anticonvenzionali...


JOANNE HARRIS


Le caratteristiche costanti della sua opera sono la magia (nei suoi innumerevoli aspetti ed accezioni, con toni sommessi o preponderanti, a seconda) e la passione per l'arte culinaria. A tratti sembra non di leggere, ma di degustare: si avverte un vero e proprio risveglio dei sensi, ci si ingolosisce, e persino il profumo del pane, nelle puntigliose ma sorprendenti descrizioni della Harris, è capace di estasiare... Non parliamo delle crostate, della marmellata o del cioccolato...

I sapori vengono indagati in ogni aroma, retrogusto, emozione, nelle loro armonie e nei sottili contrasti, che magari arrivi a cogliere per la prima volta.

Questi elementi, abilmente mescolati, contribuiscono a creare un'atmosfera intensa, viva e seducente. Affascinante, ma anche trionfante di passione, in cui i sentimenti sono spesso assoluti, nel bene e nel male, obnubilanti, e ogni gesto contiene echi, colori, sapori e conseguenze.

Seppur abbondino le descrizioni, sostenute da una notevole ricchezza verbale, in cui risonanze e sfumature si sovrappongono, impreziosendosi e sorprendendo, lo stile risulta scorrevole, ma coinvolgente e caldo, guizzante, estremamente femminile, con un non-so-ché di carezzevole, di setoso, che ti avvicina alla bellezza e ti permette di... assaggiarla.

Spesso c'è il confronto tra due personaggi opposti di cui viviamo il punto di vista, e sempre ci sono segreti da svelare, alcuni piccoli, altri importanti, intrecciati o tangenti, che creano tensione, aspettativa, e si sviluppano in avvincenti colpi di scena.

Le protagoniste sono quasi sempre donne forti, libere, ed anticonvenzionali, che devono affrontare prove difficili. Le trame però presentano una certa varietà, nonostante gli elementi ricorrenti, e talvolta sfociano nel gotico, se non addirittura nel claustrofobico.

Tra i suoi romanzi, il più bello è senz'altro “Cinque quarti d'arancia”, assai più complesso di “Chocolat”, che pure è tra i miei preferiti (i due seguiti, invece “Le scarpe rosse” e “Il giardino delle pesche e delle rose”, sono meno convincenti, nonostante il piacere di ritrovare vecchi personaggi) insieme a “La spiaggia rubata”, il primo che ho letto, cui sono particolarmente affezionata.

Non male “La scuola dei desideri”, per quanto cupo, mentre meno brillanti, seppur complessivamente piacevoli, risultano, ad esempio: “La donna alata”, “Le parole segrete”, “Vino patate e mele rosse”, “Il fante di cuori e la dama di picche”, laddove, invece “Profumi giochi e cuori infranti”, non un romanzo, ma un'antologia di racconti, rivela lati inediti e curiosi dell'autrice.

Buona (e gustosa) lettura.

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