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giovedì 18 aprile 2013

Due orsetti di peluches, brutti come il peccato...


BOBO E TEDDY



Sono due orsetti di peluches, brutti come il peccato, che mio fratello Ragno aveva adottato quando era piccolo (ma non così tanto piccolo, diciamo sugli 8-9 anni), mosso a pietà visto che non li amava nessuno.

Alti due Puffi e una testa di gnomo (tre mele o poco più), magrolini – ma Teddy è un po' più ciccioletto – un po' vintage, con il musetto appuntito, e l'aria depressa e malaticcia.

In realtà, Bobo ha anche un occhio rotto, riparato alla bell'e meglio con la colla, ed entrambi vantano un discreto numero di arti staccati e poi ricuciti.

Ad ogni modo, il Ragno gli si era affezionato da morire, li aveva dotati di personalità psicotica, vocina irritante, guardaroba e accessori, ma anche di mail, account Facebook e di un blog, in cui gli orsetti raccontavano le loro vicissitudini: tipo essere centrifugati in lavatrice e poi appesi a testa in giù.

Non sono tanti i giocattoli che vengono amati così e assumono un ruolo tanto importante, specie dopo che il pargolo ha superato l'età prescolare.

Bobo e Teddy hanno finito per divenire parte della mia famiglia, partecipando a pranzi di Natale e feste di compleanno, commentando ogni volta la qualità dei cibi che mangiavano per finta e dei commensali che innervosivano con le loro vocine malefiche, e, talvolta, cimentandosi in mini escursioni. Ad esempio, a me capitava di trovarli (a sorpresa) nella borsa mentre ero al lavoro o al cinema con gli amici.

Nonostante siano un poquito appiccicosetti e menosi (frase preferita di Bobo: “consideratemi!”; frase preferita di Teddy: “u' sciucùlatu!”), nel complesso sono abbastanza simpatici, incutono tenerezza involontaria, e spesso, ai tempi, mi facevano morire dal ridere, specialmente quando si esibivano in uno dei loro stupidi balletti...

E' per questo che ho preso a cuore il loro caso.

Per questo, e perché fanno pena.

Quando il Ragno è cresciuto, infatti, non solo li ha dimenticati, ma li ha pure separati (crudeltà!), collocandoli ignudi e più malpresi di prima in due punti diversi della sua orrida gabbia per peluches!
 
 
Muovo, dunque, un accorato appello a tutti i giocattoli affinché vengano in loro soccorso e li strappino alle grinfie del mio ingrato fratellino.

E magari restituiscano loro uno straccio di maglietta, perché nudi fanno davvero impressione.

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