RACCONTINI
MALATI
di Otta Torielli
Otta
Torielli sono io.
– In
questo modo si scopre anche la mia identità segreta, ma pazienza:
tanto l'idea è quella di non commettere reati… –
Ieri
il mio Perfido Marito – che è anche il mio Perfido Editore
indipendente – ha linkato la mia prima raccolta di racconti
(“Raccontini Malati”, pubblicata nel giugno 2011 su Amazon, in
versione Kindle…). Se cliccate su “QUI” (non questo “Qui”,
quello sopra la copertina) potete sbirciare la sinossi redatta dal
mio dolce consorte e le recensioni delle meravigliose e adorabili
persone che si sono disturbate a dare la loro opinione (alcune sono
davvero belle! Grazie!!! :) :) :)) .
Bop,
approfitto della circostanza per rivelare qualche retroscena buffoso
e per aggiungere un inedito che mon amour ha preteso scartassi
dall’edizione ufficiale sostenendo che sembra un mix tra il film
“Changeling” (che mi è piaciuto molto, ma che non c’entra un
tuberello) e Stewie Griffin (che ammetto essere il mio Griffin
preferito, ma se mi sono ispirata a lui non è stato
intenzionalmente). In effetti qualche eco c'è, mio malgrado, in più
il finale è un po’ debole, indi ho accettato le imposizioni del
mio diletto…
Invero,
come ho spiegato a lui, la mia Musa è stata il Ragno, ovvero mio
fratello minore. Assai minore, se si considera che ha 17 anni meno di
me, e assai malvagio, atteso che in confronto il Perfido Marito non è
nemmeno perfido.
Orbene!
Un dì, il piccolo mostro aveva suppergiù 3-4 anni, eravamo insieme
all’Ipercoop di Savona, con Mater, Pater e Chicchachu, la nostra
sorellina “media” (3 anni meno di me, 14 più di lui), impegnati
a far la spesa.
Come
impone la mia natura individualista, io ho mollato quasi subito la
Family per andare a trafficare nel reparto libri, speranzosa di
imboscarne qualcuno sul carrello e imporlo ai miei come tassa per la
mia adorabile presenza. Ero dunque dedita alla nobile arte del
curiosare quando l’altoparlante (che risuonava opportunamente in
tutto il supermercato) ha cominciato a declamare: “La signora Otta
è pregata di recarsi al punto d’ascolto, dove la attende il
fratellino smarrito; La signora Otta è pregata di recarsi al punto
d’ascolto, dove la attende il fratellino smarrito”, avendo cura
di ripeterlo un paio di volte, con voce ben chiara e una malcelata
nota di rimprovero, che forse era solo nella mia testa (mi sentivo
una sorella snaturata e malvagia), forse no.
Ovviamente
io sono diventata color peperone, ho iniziato a maledire i miei
scriteriati genitori, e sono andata a recuperare il Ragnetto,
temendo, al contempo, che fosse accaduto chissà che… Perché
diavolo il bamboccino chiamava me e non Pater e Mater, tanto per
cominciare? Erano forse fuggiti? Ci avevano abbandonati? O erano
stati rinchiusi in qualche frigo del reparto alimentare, per sfamare
dei cannibali? Il Ragno era spaventato?
All’ultimo
quesito ho trovato immediatamente risposta, dato che il demone in
miniatura aveva le lacrime agli occhi.
Lacrime
dal ridere…
Poco
più in là, subdolamente appostata dietro ad uno scaffale, c’era
Chiccachu, la ria ideatrice del piano, preda della più sfrenata
ilarità.
Neanche
a dirlo, imparato il giochino e solleticato il suo sadismo, il Ragno
ha ripetuto lo scherzo ogni qualvolta, nei successivi quattro-cinque
anni, siamo capitati all'Ipercoop insieme. W!!!
Fortunatamente,
una volta compiuti otto anni, le signorine del Punto d'Ascolto gli
hanno fatto presente che ormai era troppo vecchio per perdersi, così
la mia persecuzione è finita. Questa, almeno.
Comunque...
Il racconto si intitola: Offerta Speciale. La protagonista è una
persona orribile, lo so. Ma un po' mi ricorda me. Sigh!
Ai
retroscena buffosi, invece, dedico un Post ad hoc (il mio perfido
marito si lamenta se i Post sono troppo lunghi... e quello sarà un
po' lunghetto già da solo).
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