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venerdì 26 aprile 2013

Due mondi opposti che si scontrano a suon di risate...


Quasi Amici
(2011)
 
 
Non mi ispirava granché: mi aspettavo il solito drammone strappalacrime, patetico, melenso e confezionato ad hoc per chi è in cerca di commozione facile. Errore, errorissimo! Il film è ultradivertente!!!

Certo, commuove, ma senza ostentazioni, e in mezzo ci sono sorrisi, risate ed una bella storia.


Racconta l'amicizia (senza “quasi”, che però nel titolo ha una ragione di esserci, visto che sottolinea le differenze iniziali fra i due protagonisti) un po' strana e un po' improbabile – e come tale straordinaria – tra l'aristocratico e colto Philippe, milionario quadriplegico costretto su una sedia a rotelle a seguito di un incidente, e Driss, il suo badante, un bel giovane di colore, povero, senza cultura, e appena uscito di prigione, ma pieno di vitalità e, a dispetto della maschera di indifferenza e di ineducazione dietro cui si cela all'inizio, una persona sensibile e buona.

Due mondi opposti che si scontrano a suon di risate, e che poi divengono uno: più bello, più luminoso, più... tutto.

Che cosa spinge Philippe ad assumere Driss? Il fatto che sia l'unico a non mostrare compassione per la sua condizione (anzi...).

I due hanno così l'occasione di scoprirsi a vicenda imparando molto l'uno dall'altro e finendo quasi per completarsi a vicenda, raggiungendo un grado di complicità e di intesa invidiabili da chiunque.

Trama scontata? Un po' sì, ma è ispirata ad una storia vera, quindi se non vi garba dovete prendervela con Dio.

E comunque è realizzata bene: diverte, emoziona, ma senza invadenza, senza eccessi. Non sa di favoletta artificiosa: è convincente, realistica. Sincera.

Troppo ottimista? Forse.

Ma in fondo è vero: nonostante tutto, la vita è bella da vivere, ma a volte serve qualcuno che ci insegni a farlo.

Il difficile è trovare la persona adatta.

Anche se... Un interrogativo mi sorge spontaneo alla fine... Un interrogativo amaro, o una riflessione stupida, che forse non è troppo gentile esplicitare, e che forse non vuole davvero una risposta... Ma la mia testa di beep me lo impone e quindi (se il Mio Perfido Marito non mi censura) eccola qui: Philippe è straricco, coltissimo e ha disposizione tutto quello che vuole... A livello di risorse mediche, ma anche di intrattenimento e aiuti... Ciò nondimeno soffre tantissimo (in tanti modi espressi e non, per quello che è e per quello che non è più) e, prima dell'arrivo di Driss, è quasi solo e quasi infelice...

Dunque la domanda è: com'è la vita di un tetraplegico che non è milionario?

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