Quasi
Amici
(2011)
Non
mi ispirava granché: mi aspettavo il solito drammone strappalacrime,
patetico, melenso e confezionato ad hoc per chi è in cerca di
commozione facile. Errore, errorissimo! Il film è ultradivertente!!!
Certo,
commuove, ma senza ostentazioni, e in mezzo ci sono sorrisi, risate
ed una bella storia.
Racconta
l'amicizia (senza “quasi”, che però nel titolo ha una ragione di
esserci, visto che sottolinea le differenze iniziali fra i due
protagonisti) un po' strana e un po' improbabile – e come tale
straordinaria – tra l'aristocratico e colto Philippe, milionario
quadriplegico costretto su una sedia a rotelle a seguito di un
incidente, e Driss, il suo badante, un bel giovane di colore, povero,
senza cultura, e appena uscito di prigione, ma pieno di vitalità e,
a dispetto della maschera di indifferenza e di ineducazione dietro
cui si cela all'inizio, una persona sensibile e buona.
Due
mondi opposti che si scontrano a suon di risate, e che poi divengono
uno: più bello, più luminoso, più... tutto.
Che
cosa spinge Philippe ad assumere Driss? Il fatto che sia l'unico a
non mostrare compassione per la sua condizione (anzi...).
I
due hanno così l'occasione di scoprirsi a vicenda imparando molto
l'uno dall'altro e finendo quasi per completarsi a vicenda,
raggiungendo un grado di complicità e di intesa invidiabili da
chiunque.
Trama
scontata? Un po' sì, ma è ispirata ad una storia vera, quindi se
non vi garba dovete prendervela con Dio.
E
comunque è realizzata bene: diverte, emoziona, ma senza invadenza,
senza eccessi. Non sa di favoletta artificiosa: è convincente,
realistica. Sincera.
Troppo
ottimista? Forse.
Ma
in fondo è vero: nonostante tutto, la vita è bella da vivere, ma a
volte serve qualcuno che ci insegni a farlo.
Il
difficile è trovare la persona adatta.
Anche
se... Un interrogativo mi sorge spontaneo alla fine... Un
interrogativo amaro, o una
riflessione stupida, che forse non è troppo gentile esplicitare, e
che forse non vuole davvero una risposta... Ma la mia testa di beep
me lo impone e quindi (se il Mio Perfido Marito non mi censura)
eccola qui: Philippe è straricco, coltissimo e ha disposizione tutto
quello che vuole... A livello di risorse mediche, ma anche di
intrattenimento e aiuti... Ciò nondimeno soffre tantissimo (in tanti
modi espressi e non, per quello che è e per quello che non è più)
e, prima dell'arrivo di Driss, è quasi solo e quasi infelice...
Dunque
la domanda è: com'è la vita di un tetraplegico che non è
milionario?
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