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domenica 5 maggio 2013

Crescono, muoiono, scappano, e a volte ritornano...


THE WALKING DEAD

 
Quando si pensava che sugli zombi non ci fosse più niente da dire, è arrivato Kirkman e ci ha detto tutto. Solo che non ha ancora finito...


Il fumetto (in Italia siamo al volume n. 15 e la serie è ancora in corso) è davvero notevole.

Partenza classica, che riecheggia un po' “28 giorni dopo”, un po' “Resident Evil 2”, ma che si sviluppa magnificamente, Si incentra sulla trama, a base di sangue e violenza, desolazione e morte, ma anche sui personaggi: intensi, vivi, straordinariamente umani, che cercano, a dispetto di tutto, di rimanere tali, lottando per la sopravvivenza, ma anche per rimanere fedeli a sé stessi, con dei principi e dei valori. Senza retorica, senza polpettoni paternalistici, mostrando più che descrivendo.

Gli zombi sono pericolosi, bramosi, affamati, ma prima erano persone e questo spesso ci viene ricordato, toccando corde diverse.

Le possibili reazioni alla catastrofe vengono analizzate dettagliatamente, come mai è stato fatto prima: ciò che ci viene proposto è un vastissimo campionario di situazioni, intrecci, possibilità.

I personaggi (che crescono, muoiono, scappano, e a volte ritornano, e a volte vengono sostituiti) si rinnovano continuamente e così le relazioni fra loro (si passa dall'amore all'odio, dall'amicizia all'amore, dalla diffidenza al rispetto), i contesti, i topoi, combinandosi senza tregua in varietà infinite, ma affascinanti. Mai noiose.

Tra i protagonisti, i miei preferiti sono: Michonne, Tyreese, e Carl. Ma non aggiungo altro per non spoilerare.


L'azione è rapida, velocissima, incalzante, con continui colpi di scena e ribaltamenti.

Una saga appassionante!

Preciso, però, che la graphic novel è diversa dalla serie televisiva.

Il telefilm è edulcorato, patinato, lento sino all'esasperazione, fatto di silenzi e di attese, di sospiri e di parole, discorsi, elucubrazioni, intessuto di cliché, scene prevedibili e luoghi comuni (la seconda serie, in particolare, è una vera flebo). Anche la trama è diversa: la traccia narrativa coincide, ma i personaggi e i loro destini non sempre. Anzi, più si va avanti, più il divario si ampia.


Neanche i romanzi sono granché: didascalici, noiosetti, uguali a sé stessi, con qualche sorpresa, ma di impatto non sufficiente per riscattare l'opera. Scrittura funzionale, dal taglio cinematografico, ma priva di pregi, salvo la celerità narrativa. Scialbi. Prevedibili.

Solo per nerds (che potranno apprezzare qualche ammiccamento).

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