PREACHER
di
Garth Ennis
Uno
dei fumetti più divertenti, anticonvenzionali, dissacranti,
irriverenti, e amabilmente blasfemi dell'universo!!!
E
anche uno dei miei preferiti, con scene umoristiche di raffinata
crudeltà, che si destreggiano tra il grottesco e il demenziale ben
calibrato, e che si rivelano ottime per stemperare la drammaticità
di altri momenti.
Ricco
di azione, di ritmo, di colpi di scena, e con personaggi strepitosi e
sfaccettati (I love Jesse Custer, il protagonista... E Cassidy, il
suo amico vampiro), azzeccatissimi, affascinanti, che seguiresti
ovunque, perfino in una blobbosa soap opera, e per cui sarebbe
necessario un Post a parte, cattivi e comprimari inclusi (alcuni sono
così gustosi che hanno meritato dei brevi spin-off).
Per
giunta si sollevano interessanti questioni religiose, se qualcuno
avesse il tempo di soffermarvisi, tra una fuga, una scazzottata e una
bella risata di pancia (abbiamo angeli, demoni, un santo, un
reverendo... ma Dio no. Dio si è nascosto chissà dove quando sono
spuntati i primi casini...).
E
c'è una storia d'amore, naturalmente, una bella intensa, non
zuccherosa, con qualche intoppo e qualche guasto... E una di
amicizia, anche, un'amicizia insolita, curiosa, con risvolti
inaspettati, un paio di pecche, e ritorni graditi... E pure una di
amore filiale... E poi sangue, violenza, e altro sangue e altra
violenza! Un'ambientazione Western con un po' di allusioni al
genere... Femminismo, satira, l'analisi di vari temi sociali
(tossicodipendenza, depressione, senzatetto...) e un po' di sano
turpiloquio, a condire il tutto e ad esasperarlo ancora un po'.
Detto
così può sembrare un assurdo mix di ingredienti presi a caso, ma
non lo è: in realtà c'è pure John Wayne, ma ogni elemento è ben
bilanciato e in sintonia con gli altri, che ne vengono così esaltati
acquistando nuovi valori, e che comunque risultano tutti coerenti e
naturali. Ad esempio, si ride molto meglio dopo un bel massacro...
Non per sadismo, ma per reazione... Dicesi bisogno di catarsi.
La
trama è ben strutturata, ed è evidente, nonostante il trionfo di
intrecci/intrighi/personaggi, che è stata pensata prima della
stesura, e perfettamente studiata e ponderata. Diversamente sarebbe
stato davvero difficile per l'autore tirare le fila e permettere alla
storia di svolgersi senza inciampare.
Persino
le copertine (Glenn Fabry) sono belle, molto dettagliate e più
seriose rispetto ai disegni essenziali di Steve Dillon, che si
dedica alle vignette, peraltro efficacissime e perfettamente intonate
al testo.
Insomma,
il capolavoro di Ennis. Pura gioia mentale!
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