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mercoledì 29 maggio 2013

Scene umoristiche di raffinata crudeltà...

PREACHER
di Garth Ennis

Uno dei fumetti più divertenti, anticonvenzionali, dissacranti, irriverenti, e amabilmente blasfemi dell'universo!!!
E anche uno dei miei preferiti, con scene umoristiche di raffinata crudeltà, che si destreggiano tra il grottesco e il demenziale ben calibrato, e che si rivelano ottime per stemperare la drammaticità di altri momenti.
Ricco di azione, di ritmo, di colpi di scena, e con personaggi strepitosi e sfaccettati (I love Jesse Custer, il protagonista... E Cassidy, il suo amico vampiro), azzeccatissimi, affascinanti, che seguiresti ovunque, perfino in una blobbosa soap opera, e per cui sarebbe necessario un Post a parte, cattivi e comprimari inclusi (alcuni sono così gustosi che hanno meritato dei brevi spin-off).
Per giunta si sollevano interessanti questioni religiose, se qualcuno avesse il tempo di soffermarvisi, tra una fuga, una scazzottata e una bella risata di pancia (abbiamo angeli, demoni, un santo, un reverendo... ma Dio no. Dio si è nascosto chissà dove quando sono spuntati i primi casini...).
E c'è una storia d'amore, naturalmente, una bella intensa, non zuccherosa, con qualche intoppo e qualche guasto... E una di amicizia, anche, un'amicizia insolita, curiosa, con risvolti inaspettati, un paio di pecche, e ritorni graditi... E pure una di amore filiale... E poi sangue, violenza, e altro sangue e altra violenza! Un'ambientazione Western con un po' di allusioni al genere... Femminismo, satira, l'analisi di vari temi sociali (tossicodipendenza, depressione, senzatetto...) e un po' di sano turpiloquio, a condire il tutto e ad esasperarlo ancora un po'.
Detto così può sembrare un assurdo mix di ingredienti presi a caso, ma non lo è: in realtà c'è pure John Wayne, ma ogni elemento è ben bilanciato e in sintonia con gli altri, che ne vengono così esaltati acquistando nuovi valori, e che comunque risultano tutti coerenti e naturali. Ad esempio, si ride molto meglio dopo un bel massacro... Non per sadismo, ma per reazione... Dicesi bisogno di catarsi.
La trama è ben strutturata, ed è evidente, nonostante il trionfo di intrecci/intrighi/personaggi, che è stata pensata prima della stesura, e perfettamente studiata e ponderata. Diversamente sarebbe stato davvero difficile per l'autore tirare le fila e permettere alla storia di svolgersi senza inciampare.
Persino le copertine (Glenn Fabry) sono belle, molto dettagliate e più seriose rispetto ai disegni essenziali di Steve Dillon, che si dedica alle vignette, peraltro efficacissime e perfettamente intonate al testo.
Insomma, il capolavoro di Ennis. Pura gioia mentale!

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