MARGARET
MAZZANTINI
(photo by IL CIRCOLO DEI LETTORI)
Un'autrice
unica, dallo stile incredibile e gastrico, duro, che ti scava dentro
provocandoti ferite e solchi indelebili.
La
sola che mentre scrive ha degli orgasmi multipli (l'ho deciso io)
perché non può che essere così vista la disperata passione di cui
si nutrono le sue frasi, la sua sintassi, le sue trame.
Persino
la scelta dei vocaboli colpisce: parole colte, termini tecnici,
accostati con disinvoltura a lemmi gergali che però, così abbinati,
si ridefiniscono acquistando nuovi significati e valori inediti.
Mentre
scrive la Mazzantini ti pianta le unghie nella schiena e ti bacia il
collo con dolcezza. Ti accarezza e ti morde, beve il tuo sangue, ti
ama. E ti lascia esausto, col respiro mozzato.
Appagato,
distrutto. Un po' crocifisso.
E'
magnifica.
I
suoi capolavori restano “Non ti muovere” e “Venuto al mondo”,
che ti lacerano e affamano, arricchendoti, e che divori in un attimo,
mentre ne sei a tua volta divorato.
Stupendi.
Due vicende intense, autentiche, dolorose, che vivi in prima persona,
volente o nolente, anche se neppure sai di che cosa si parli. “Venuto
al mondo”, in particolare, riserva un pazzesco colpo di scena
finale, che ti atterra e sconvolge, ma che conferisce a tutta la
narrazione una patina di realismo in più, e una profondità diversa,
cruenta, ma sotto certi aspetti rasserenante, in totale contrasto con
l'interpretazione che non potevi dare al testo prima di decifrarlo
nella sua interezza.
In
quanto alle altre opere letterarie della Mazzantini...
“Manola”
è più leggero, ironico, spiritoso, ma non mi ha entusiasmata (non
so perché, ma patisco i riferimenti all'irsutismo!) e a tratti mi ha
quasi infastidita, se pure nel complesso è un romanzo carino; “Il
catino di zinco” mi è piaciuto, ma senza emozionarmi come i due
successi principali, mentre “Mare al mattino” vanta uno spunto
interessante, con un paragone molto efficace alla base. Risulta
gradevole, a dispetto del tema trattato. Ma forse si consuma troppo
in fretta e non mi ha conquistata.
“Nessuno
si salva da solo”, infine, ha una struttura interessante, la storia
di tutte le coppie in crisi, se vogliamo, ma non ti resta dentro. Non
ti prende fino in fondo, e una volta terminato, fai presto a
dimenticarlo.
La
scrittura però è sempre la sua, più acerba, magari, ne “Il
catino di zinco” sua opera prima, dai toni più sommessi, forse, ne
“Il mare al mattino”, ma nel complesso un motivo valido, anche da
solo, per scoprire anche le opere meno famose di questa meravigliosa
scrittrice, la migliore, direi, nel panorama letterario italiano.
Maschi compresi.
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