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mercoledì 22 maggio 2013

I secoli, i pensieri, e le opere, che hanno definito la bellezza...


STORIA DELLA BELLEZZA
di Umberto Eco






Bellezza nella sua accezione più vasta, non solo estetica.

Della natura, della donna, dell'arte.

Ma anche di Dio.



Non un romanzo, ma un saggio.



In un'edizione splendida, molto curata, corredata da moltissime immagini, e impreziosita con testimonianze significative e variegate..



Un percorso attraverso i secoli, i pensieri, e le opere, che hanno definito la bellezza, spesso in modo contraddittorio e conflittuale.

Sovente ribaltandone i canoni, gli schemi, i caratteri...



Completo ed esaustivo, ma lungi dall'essere pedante, risulta invece avvincente, coinvolgente ed esaltante.

Perché ci avvicina all'assoluto, all'arte, alla poesia.

Perché è poesia esso stesso.



Senz'altro è un'opera intellettuale. Colta.

Raffinata.



Ma non si esaurisce in questo, perché reca in sé anche qualcosa di profondamente passionale, di sensuale. E in qualche punto arriva persino ad emozionare.

A “cantarti” dentro.

Vibra, si impenna. Ti colma.

Lo senti, come quando sei innamorato.



Eppure non basta ancora.



Perché racchiude altresì qualcosa di segreto, di spirituale.

Di mistico.

Che ti avvicina all'Assoluto. Che per un istante ti permette di toccarlo.



Probabilmente non c'è nulla in questo libro che non sappiamo già, eppure è utilissimo perché ci aiuta a mette ordine nei nostri stessi pensieri, nel nostro sentire, a rintracciare angolazioni e prospettive, riflessioni, che sono parte di noi, ma di cui prima non avevamo la consapevolezza. Non così lucida e compiuta.

Non così esatta.



Un libro bello da leggere e da rileggere, e da sfogliare e sfogliare di nuovo.

Ma profondo. Penetrante.

Intenso.

Perché in qualche modo ci rappresenta, a livello culturale, artistico, ma anche intimo, umano: in quanto individui e in quanto specie..

 
Di complemento a quest'opera, e sempre di Eco, “Storia della bruttezza” (più vario, più curioso, più imprevedibile, più fantasioso. E sicuramente interessante e sbalorditivo. Però non mi ha elevato allo stesso modo del “gemello”... per quanto sia comunque irrinunciabile) e “La vertigine della lista” (certamente interessante e suggestivo, ma anni luce meno rispetto ai primi due. Più didascalico, meno innovativo, e – per forza di cose – più... ripetitivo. Anche se, sì... la vertigine si sente).

2 commenti:

  1. Secondo me nonostante gli sforzi di artisti, poeti o altro non è possibile definire la bellezza ... è come un'emozione ... con sfumature diverse per tutti

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    1. Ma è proprio questo il bello, no? L'indagine del punto di vista...

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