LA
BUSSOLA D'ORO, LA LAMA SOTTILE, IL CANNOCCHIALE D'AMBRA
di
Philip Pullman
(La
Trilogia di “Queste Oscure Materie”)
Una
trilogia fantasy stupenda, scritta con sapienza e maestria. Ma non
solo! L'opera è assai più complessa di un comune romanzo fantastico
e di sicuro non è rivolta ad un pubblico di infanti. Ispirata
vagamente a “Il Paradiso Perduto” di Milton, è infatti
chiaramente anticlericale, e piacevolmente critica e blasfema.
Una
vicenda avventurosa, affascinante, ricca di immaginazione, di
misteri, di trovate interessanti, con riferimenti dotti e colpi di
scena indovinatissimi, a tratti quasi spaventosa (la signora
Coulter
e il suo scimmiotto, tanto per dire...) o semplicemente così intensa
da spaccarti il cuore (il bambino “reciso”). Con un colpo secco,
però, duro, che non ti lascia il tempo per piangere, che puoi solo
ingoiare...
Ci
sono dei bei personaggi, ben delineati a livello psicologico, e dei
bei cattivi, che non sempre sono proprio tali, anche se la narrazione
ti porta a diffidare, e a ribaltare, talvolta, la tua prospettiva...
Ci si affeziona a tutti e si soffre per ogni caduto.
In
quanto alla protagonista, invece, Lyra Belacqua, benché sia
coraggiosa, ribelle, etc. etc., all'inizio – almeno per l'intero
primo tomo – mi è abbastanza antipatica... In compenso, man mano
si prosegue, il suo carattere migliora, si evolve, screziandosi di
sfumature, fino a che, ne “Il cannocchiale d'ambra”, comincio ad
apprezzarla davvero.
Lo
stile è denso di descrizioni, minuzioso, ma incalzante: ti avvolge,
ti cattura. Ti strega.
Bellissima
la rappresentazione dell'anima attraverso i daimon... Il concetto di
peccato, di libero arbitrio...
Notevole
l'opera a livello filosofico-intellettuale, sostenuta da una teoria
articolata e originale.
Una
trilogia convincente, adulta. Innovativa. Profondamente simbolica,
evocativa, fitta di eventi, di emozioni, di suspence. Impegnativa per
tematiche ed implicazioni, che trascendono e permeano il livello di
lettura meramente fantastico, con paralleli e rimandi biblici,
efficacemente reinterpretati.
Dal
primo volume “la bussola d'oro” è stato tratto un film.
Grazioso, in sé per sé, ma a dispetto degli effetti speciali e dei
bravi attori coinvolti (Nicole Kidman, Daniel Craig...), ha ridotto
la complessità del testo ad una favoletta per bambini, impoverendola
drasticamente e privandola di... quasi tutto, salvo il gusto per
l'immaginazione, che però qui resta un po' fine a sé stesso.
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