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lunedì 20 maggio 2013

Dei bei personaggi, ben delineati a livello psicologico, e dei bei cattivi...


LA BUSSOLA D'ORO, LA LAMA SOTTILE, IL CANNOCCHIALE D'AMBRA

di Philip Pullman

(La Trilogia di “Queste Oscure Materie”)





Una trilogia fantasy stupenda, scritta con sapienza e maestria. Ma non solo! L'opera è assai più complessa di un comune romanzo fantastico e di sicuro non è rivolta ad un pubblico di infanti. Ispirata vagamente a “Il Paradiso Perduto” di Milton, è infatti chiaramente anticlericale, e piacevolmente critica e blasfema.

Una vicenda avventurosa, affascinante, ricca di immaginazione, di misteri, di trovate interessanti, con riferimenti dotti e colpi di scena indovinatissimi, a tratti quasi spaventosa (la signora Coulter e il suo scimmiotto, tanto per dire...) o semplicemente così intensa da spaccarti il cuore (il bambino “reciso”). Con un colpo secco, però, duro, che non ti lascia il tempo per piangere, che puoi solo ingoiare...

Ci sono dei bei personaggi, ben delineati a livello psicologico, e dei bei cattivi, che non sempre sono proprio tali, anche se la narrazione ti porta a diffidare, e a ribaltare, talvolta, la tua prospettiva... Ci si affeziona a tutti e si soffre per ogni caduto.

In quanto alla protagonista, invece, Lyra Belacqua, benché sia coraggiosa, ribelle, etc. etc., all'inizio – almeno per l'intero primo tomo – mi è abbastanza antipatica... In compenso, man mano si prosegue, il suo carattere migliora, si evolve, screziandosi di sfumature, fino a che, ne “Il cannocchiale d'ambra”, comincio ad apprezzarla davvero.

Lo stile è denso di descrizioni, minuzioso, ma incalzante: ti avvolge, ti cattura. Ti strega.

Bellissima la rappresentazione dell'anima attraverso i daimon... Il concetto di peccato, di libero arbitrio...

Notevole l'opera a livello filosofico-intellettuale, sostenuta da una teoria articolata e originale.

Una trilogia convincente, adulta. Innovativa. Profondamente simbolica, evocativa, fitta di eventi, di emozioni, di suspence. Impegnativa per tematiche ed implicazioni, che trascendono e permeano il livello di lettura meramente fantastico, con paralleli e rimandi biblici, efficacemente reinterpretati.

Dal primo volume “la bussola d'oro” è stato tratto un film. Grazioso, in sé per sé, ma a dispetto degli effetti speciali e dei bravi attori coinvolti (Nicole Kidman, Daniel Craig...), ha ridotto la complessità del testo ad una favoletta per bambini, impoverendola drasticamente e privandola di... quasi tutto, salvo il gusto per l'immaginazione, che però qui resta un po' fine a sé stesso.

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