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venerdì 21 giugno 2013

Disegni tondeggianti, dolcissimi...


IL CADAVERE E IL SOFA'
di Tony Sandoval





Come si fa a resistere ad un titolo così bello?

Io non ci sono riuscita e benché nulla sapessi di questa graphic novel, l'ho ordinata a scatola chiusa. E ho fatto bene, perché è un incanto!

A partire dai disegni: tondeggianti, dolcissimi, pieni di magia, con colori che sanno di tramonto... Ma che sanno farsi truci, quando è il caso, brutali. O maliziosi. O birichini. Ma sempre espressivi, sebbene più vicini all'illustrazione che ai fumetti.

(Quante sfumature danzano negli occhi dei personaggi, o nel loro sorriso).

Anche la storia è notevole, però: prende una direzione precisa, ti affascina, ti strega, poi ti accorgi che la direzione era un'altra. E ridefinisci tutto da capo, rivivendolo la seconda volta.

Ci sono cose accennate e non scritte, anche.

Cose che succedono tra una vignetta e l'altra, e tu colmi un po' di più, ogni volta che ci ripensi.

Una trama inquieta e poetica, avvincente e delicata, che non è solo suggestione, ma anche contenuto.

Talvolta il registro cambia, si insinuano dubbi, sprazzi di fiaba, toni dark e armonie segrete, ma il ritmo è incalzante e si resta sospesi su un filo di tensione e di polvere di fata sino alla fine.

Il pregio maggiore, forse, sono le atmosfere, che tutti gli elementi di cui sopra contribuiscono a creare, e che talvolta si fanno crude, e quasi paurose.

C'è il sofà e c'è il cadavere.

E i due protagonisti lo guardano decomporsi con fascinazione, ma senza cattiveria, seduti lì, sul divanetto, mentre la cittadina in cui vivono lo cerca e loro si cercano a vicenda, temendo, a volte, ciò che possono scoprire.

Anche il sofà cela dei misteri.

E non è l'unico.

Ma nulla è scontato, nulla è prevedibile.

Solo le ultimissime pagine, forse, deludono un po'.

O l'ultima soltanto.

Ma senza rovinare nulla di ciò che è stato raccontato prima, senza sgualcirlo.

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