IL
CADAVERE E IL SOFA'
di Tony Sandoval
Come
si fa a resistere ad un titolo così bello?
Io
non ci sono riuscita e benché nulla sapessi di questa graphic novel,
l'ho ordinata a scatola chiusa. E ho fatto bene, perché è un
incanto!
A
partire dai disegni: tondeggianti, dolcissimi, pieni di magia, con
colori che sanno di tramonto... Ma che sanno farsi truci, quando è
il caso, brutali. O maliziosi. O birichini. Ma sempre espressivi,
sebbene più vicini all'illustrazione che ai fumetti.
(Quante
sfumature danzano negli occhi dei personaggi, o nel loro sorriso).
Anche
la storia è notevole, però: prende una direzione precisa, ti
affascina, ti strega, poi ti accorgi che la direzione era un'altra. E
ridefinisci tutto da capo, rivivendolo la seconda volta.
Ci
sono cose accennate e non scritte, anche.
Cose
che succedono tra una vignetta e l'altra, e tu colmi un po' di più,
ogni volta che ci ripensi.
Una
trama inquieta e poetica, avvincente e delicata, che non è solo
suggestione, ma anche contenuto.
Talvolta
il registro cambia, si insinuano dubbi, sprazzi di fiaba, toni dark e
armonie segrete, ma il ritmo è incalzante e si resta sospesi su un
filo di tensione e di polvere di fata sino alla fine.
Il
pregio maggiore, forse, sono le atmosfere, che tutti gli elementi di
cui sopra contribuiscono a creare, e che talvolta si fanno crude, e
quasi paurose.
C'è
il sofà e c'è il cadavere.
E
i due protagonisti lo guardano decomporsi con fascinazione, ma senza
cattiveria, seduti lì, sul divanetto, mentre la cittadina in cui
vivono lo cerca e loro si cercano a vicenda, temendo, a volte, ciò
che possono scoprire.
Anche
il sofà cela dei misteri.
E
non è l'unico.
Ma
nulla è scontato, nulla è prevedibile.
Solo
le ultimissime pagine, forse, deludono un po'.
O
l'ultima soltanto.
Ma
senza rovinare nulla di ciò che è stato raccontato prima, senza
sgualcirlo.
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