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domenica 30 giugno 2013

Un banchetto ambulante!


MANGIATA VIVA!!!
 


Fino all’anno scorso zanzare e pappataci mi hanno sempre ignorata, preferendo il sangue dolce e gustoso del mio perfido marito… Quest’anno, invece, non so che cosa è cambiato, sembro un banchetto ambulante!

Da circa un mese, infatti, i malefici insetti vampireschi si nutrono di me, lasciandomi sulla pelle orride bugne rosse che prudono da impazzire e che, grattate con dovizia come richiede il copione, si trasformano in osceni ematomi con tanto di micropuntini attorno… Insomma, ormai sembro affetta da qualche misterioso morbo e mi aspetto che uno di questi giorni qualche allegro compaesano proponga di rinchiudermi in un lazzaretto!!!

Misericordia! Ma che è successo?

Ci ho rimuginato a lungo, e ho dedotto, con la lucida logica che mi contraddistingue, di essere stata colpita da una maledizione…

Lo scorso anno, mentre ero alla spiaggia con alcuni amici, ho inavvertitamente schiacciato un’ape su uno di loro…

Sul serio, non ne avevo alcuna intenzione: anzi, neppure l’avevo vista! La poveretta, probabilmente, si era solo appoggiata in cerca di ristoro, mentre io (che ho l’abitudine di usare il mio prossimo come appiglio per alzarmi, quando sono seduta) le ho dato l’estrema unzione! Peraltro, prima di spirare, la piccula, spaventata, ha cercato di combattere… Solo che non ha punto la mia rea mano, che la stava spiaccicando, ma il mio amico, ignaro e innocente… Che lì per lì ha creduto gli avessi conficcato un vetro nella carne…

Io – giustamente in colpa – rinvenuto il cadavere, ho preteso ci precipitassimo in farmacia… Il mio amico ha acconsentito, più che altro per farmi stare zitta… Medio tempore ho chiamato la Dany (laureata in chimica farmaceutica), che mi ha tranquillizzata spiegato che se il malcapitato fosse stato allergico sarebbe già morto… Quindi, quando siamo entrati nella prima farmacia a disposizione, lui era bello spavaldo... ancora, oltretutto il dolore gli stava concedendo una sorta di tregua e al momento non era troppo intenso.

Ci ha pensato la farmacista a terrorizzarlo per bene, dicendogli, con voce grave e ammonitrice, che le punture d’ape non sono da sottovalutare, che c’è pericolo per i linfonodi, che sarebbe potuto morire… e altre amenità. Olè!

Il mio amico – che tra i molti nomi che gli affibbio periodicamente si è anche meritato quello di Paranoia-Boy – ha iniziato a preoccuparsi seriamente, ha fatto un po’ di shopping di medicinali, ed è schizzato a casa.

Nei giorni successivi prurito e dolore si sono alternati in una giostra beffarda, ammansiti solo dalle pomate… In più lui, in piena estate, doveva rifuggire il sole, vivendo nel terrore dei linfonodi ingrossati…

Io ho cercato di tranquillizzarlo ripetendogli le consolanti parole di Dany… Invano!

Alla fine, credo che lui abbia potuto trovare la pace solo maledicendomi, specie dopo che, nei giorni successivi, ha rinvenuto un po’ di vespe ad aspettarlo in salotto, calabroni in agguato vicino alle finestre, api assassine pronte a vendicare la compagnuccia ingiustamente sacrificata…

Posso biasimarlo?

No... Ma di certo posso lamentarmi.

Zanzare infami!

2 commenti:

  1. Si si, se davvero gli hai sbriciolato un'ape addosso a sto povero ragazzo credo sia giusto che i pappataci ti assaggino periodicamente ;-)

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  2. Qualcosa mi dice che ti conosco, Anonimo bello... ;)

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