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martedì 11 giugno 2013

Uno splendido ritratto di donna...


LA MENNULARA
di Simonetta Agnello Hornby





Siamo in Sicilia, negli anni ’60.

Il Romanzo si apre con la morte della protagonista, Maria Rosaria Inzerillo, detta “la Mennulara” poiché in gioventù si era adoperata come raccoglitrice di mandorle.

Poi è diventata domestica della famiglia Alfallipe di cui ha amministrato il patrimonio, ma non solo… Perché si tratta di una donna misteriosa, piena di segreti, riservata ma coraggiosa, con un particolare senso dell’umorismo e della giustizia.

Una donna capace di suscitare sentimenti contrastanti, semplice quanto complessa, dura e appassionata, di cui a poco a poco, tramite flashback ben orchestrati, scopriamo le risorse, le cicatrici, le intenzioni… E che non finisce mai di stupirci, che ammiriamo e che ci affascina… Benché non sia bellissima, né colta, seppur a suo modo lo sia… Ma soprattutto che è dura, fiera, onesta, intelligente, volitiva, enigmatica e fedele a se stessa.

Uno splendido ritratto di donna, quindi, delineato a piccoli brani, tramite frammenti e punti di vista divergenti, ma anche uno spaccato sulla realtà della Sicilia del passato, con tutte le sue contraddizioni e sfumature…

Un romanzo avvincente, polifonico, aspro, ma con un retrogusto dolcissimo…

Una storia di sottomissione e di riscatto, di obbedienza e devozione, di principi ben radicati e di dedizione assoluta…

E poi uno sguardo sulla famiglia Alfallipe, misera nella sua “nobiltà”, volgare e squallidamente avida, senza creanza (riuscitissima, se pur quasi macchiettistica, la scena della posta), che stride, quasi, al confronto con la sua meravigliosa e discreta domestica…

Scritto con sapori dimenticati, con atmosfere spoglie ma dense di incanti, originale e forte, eppure, delicatissimo.

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