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sabato 1 giugno 2013

Una terra inquietante...


PALUDOLANDIA



Ossia uno dei pochi disegni “made in Ottamondo” che, anziché essere ispirati ad un dipinto, prendono spunto da una cartolina… Credo che nella fattispecie ritraesse un paesaggio scozzese, ma non ci giurerei: era di Chiccachu, ed è da tipo mille anni che ignoro dove sia finita (“Paludolandia” risale ai tempi dell’Università).

Probabile che lo ignori anche lei…

Purtroppo nella copia a colori che mon amour ha scannerizzato è stato tagliato qualche mostricino sul margine e in basso, e l’originale si è comunque un po’ spiegazzato in fase di lavorazione: ecco perché i più attenti noteranno una riga diagonale sulla destra, assolutamente priva di significato… Uno degli inconvenienti cui si può incappare colorando con le stupide matite!

Di norma prediligo i pennarelli (ho una scatola che si chiama “Fibracolor” e che io definisco magica, perché essendo a base di acqua permette sfumature e ripensamenti), ma per una palude non volevo toni troppo brillanti, per cui i pastelli mi parevano più azzeccati: così smorti e malaticci.

Paludolandia è una terra inquietante dove i mostri possono decidere di assaggiarti. Magari si accontentano di un pezzettino picculo, ma è facile che sia un pezzetto importante e che ti serva (una narice, ad esempio, o un po’ di fronte)... Peccato!

Ma senz’altro era buono e gustoso…

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