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martedì 25 giugno 2013

La discesa nella mente di un tossico.


IL PASTO NUDO
di William Burroughs
Un romanzo che ti striscia dentro e depone le uova tra i tuoi pensieri. E tu poi le senti schiudere, agitare, senti le larve che si attorcono e si nutrono di te, del tuo cervello, cancellandoti, annichilendoti, ma offrendoti in cambio nuove suggestioni. Che ti lacerano, ti esaltano, e che però capisci solo in parte. Che ti stordiscono, lasciandoti stranito e privo di certezze.
Ma che ti fanno sentire più vero, più vivo.
Perché questo, ti sembra: di aver dato un morso a Dio e di averlo inghiottito.

La discesa nella mente di un tossico.
E di un artista.
E di un genio.

Un romanzo che non è un romanzo, ma pura essenza!
Essenza di che?
Di sogni, di inferno, di luce, di buio...
E' possibile descriverlo solo per metafore, e mai potendolo rappresentare del tutto...

Crudo, feroce, sordido, magico, allucinato e allucinante.

Senza inizio e senza fine, non ne afferri il senso, la trama, lo scopo, ma lui afferra te e ti trascina in un labirinto di specchi in cui il rimbombare dei tuoi passi ti assorda e ti fa sentire il peso della tua carne.

Paranoico, fobico, delirante, grottesco, volgare.
Geniale e innovativo.

Un capolavoro.

Da rileggere per l'eternità perché ogni volta è diverso o sei diverso tu, ma sempre ti regala un pezzo di te.
Un pezzo sanguinante.

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