IL
PASTO NUDO
di William Burroughs
Un
romanzo che ti striscia dentro e depone le uova tra i tuoi pensieri.
E tu poi le senti schiudere, agitare, senti le larve che si attorcono
e si nutrono di te, del tuo cervello, cancellandoti, annichilendoti,
ma offrendoti in cambio nuove suggestioni. Che ti lacerano, ti
esaltano, e che però capisci solo in parte. Che ti stordiscono,
lasciandoti stranito e privo di certezze.
Ma
che ti fanno sentire più vero, più vivo.
Perché
questo, ti sembra: di aver dato un morso a Dio e di averlo
inghiottito.
La
discesa nella mente di un tossico.
E
di un artista.
E
di un genio.
Un
romanzo che non è un romanzo, ma pura essenza!
Essenza
di che?
Di
sogni, di inferno, di luce, di buio...
E'
possibile descriverlo solo per metafore, e mai potendolo
rappresentare del tutto...
Crudo,
feroce, sordido, magico, allucinato e allucinante.
Senza
inizio e senza fine, non ne afferri il senso, la trama, lo scopo, ma
lui afferra te e ti trascina in un labirinto di specchi in cui il
rimbombare dei tuoi passi ti assorda e ti fa sentire il peso della
tua carne.
Paranoico,
fobico, delirante, grottesco, volgare.
Geniale
e innovativo.
Un
capolavoro.
Da
rileggere per l'eternità perché ogni volta è diverso o sei diverso
tu, ma sempre ti regala un pezzo di te.
Un
pezzo sanguinante.
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