HUNGER
GAMES (film)
C’è
chi dice sia scopiazzato da “Battle Royale” (manga/libro/film)…
Io non l’ho letto (ma sto pensando di procacciarmi il romanzo,
quindi mi pronuncerò in futuro) perché mi pareva che la trama fosse
troppo simile al manga “Fortified School”, quindi non posso dire…
Ma di sicuro mi ha ricordato “La lunga marcia” e “L’uomo in
fuga” di Stephen King (Richard Bachman), più risalenti, se non
addirittura, in qualche punto, “1984” di Orwell... Ad ogni modo,
quale che sia l’eventuale fonte di ispirazione, il film non è
niente male. Magari è pensato per ragazzi, e sì, probabilmente se
avessi avuto l’occasione di vederlo in gioventù l’avrei
apprezzato maggiormente, però anche alla mia veneranda età mi ha
appassionata e divertita.
L’inizio
è un po’ lento, introspettivo, ma senza annoiare, e accelera
sempre di più, preparando la tensione, sottolineando la drammaticità
della situazione, ed al contempo la sua assurdità di fondo, sino a
che iniziano i giochi (gli “hunger games”, appunto), all'insegna
della ferocia e dell'uccisione reciproca: a quel punto la pellicola
ingrana, spicca il volo, ti coinvolge e ti tiene incollato allo
schermo sino alla fine. In parte, certo, con le scene d'azione, dure
e dal ritmo serrato, che si fanno vieppiù incalzanti, ma in parte
anche grazie alle riflessioni della protagonista, a volte più
suggerite che esplicitate, e alle implicazioni a livello di rapporti
fra i personaggi e tra i partecipanti e il pubblico.
Essere
abili combattenti, infatti, non è sufficiente per aggiudicarsi la
vittoria: spesso, come ci viene spiegato, a fare la differenza sono
gli sponsor, che possono inviarti aiuti nei momenti di crisi. I
concorrenti, quindi, oltre che badare a sopravvivere (e ad ammazzare
gli avversari), dovranno fare di tutto per ingraziarseli...
Un
film di intrattenimento, quindi, ma non privo di spessore, perché le
problematiche che solleva sono notevoli e degne di interesse, specie
se rivolte ad un pubblico giovane: in primis, il potere malsano dei
Media, che distorce e indirizza la realtà sfruttando la sete di
sangue dell’uomo, la sua morbosità, i suoi bassi istinti...
La
protagonista, però, Katniss (Jennifer Lawrence) – coraggiosa,
determinata, ma controllata e apparentemente calma, nonostante le sue
insicurezze e i suoi dubbi, la cui psicologia viene sapientemente
approfondita – si ribella e non si lascia manipolare dal sistema,
rifiutandosi di cedere alla violenza, ma non a difendersi, offrendo
quindi un personaggio di riferimento molto positivo e interessante.
Anche
i personaggi di contorno sono ben caratterizzati
(Rue, così dolce e simpatica, Peeta, che intenerisce al massimo,
Haymitch Abernathy – Woody Harrelson – che lì per lì indispone,
ma che si rivela un tesoro, Cinna – Lenny Kravitz –, umano e
intenso…), dispiace solo che non siano state definite ed
approfondite le personalità degli altri Tributi (ossia dei ragazzi
costretti a sfidarsi sino alla morte),
di cui pure qualcosa si intuisce... E magari anche qualche dettaglio
in più sulla forma di governo totalitaristica che impera nel film
sarebbe stato ben accolto... E' pur vero, però, che trattasi di una
trilogia, perciò è possibile che qualcosa ci venga svelato in
futuro...
Bravi
gli attori, tutti quanti, compresi quelli che hanno un ruolo
marginale, come Elizabeth Banks, Stanley Tucci, e Donald
Sutherland...
A
livello di inquadrature, invece, il Mio Perfido Marito mi ha fatto
notare come fossero “sporche” e nervose quelle relative al
distretto di Katniss o ai giochi, a tratti quasi fastidiose, mentre,
plausibilmente per sottolineare il contrasto fra le due realtà,
quelle ambientate sul set televisivo erano “sberluccicose” e ben
definite...
Il
film non è perfetto: la sceneggiatura è ridondante in alcuni punti
e carente in altre, e i personaggi, che pure mi sono piaciuti, non mi
sono entrati nel cuore: senz'altro mi hanno emozionata, ma senza
eccessi, senza entrarmi dentro... Comunque, nel complesso, la
pellicola è sicuramente stata una gradita sorpresa, e, anche se la
scorcerei un po', magari approfondendo altri elementi che invece sono
stati trascurati, sono contenta di averla vista... Anzi, credo che
leggerò al più presto i romanzi che l'hanno ispirata... Sul punto,
quindi, prometto un aggiornamento.
P.S.
Bellissima
la canzone che accompagna i titoli di coda.
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