DOWNTON
ABBEY
Ho
recentemente finito di vedere la prima stagione non censurata
trasmessa su Sky... Non mi attirava molto: 1912 in Inghilterra,
storie di Lord e di figlie da sposare... Bah! Dopo “Orgoglio e
pregiudizio” e le numerose variazioni sul tema non mi sentivo in
vena dell'ennesima riproposta dello stesso repertorio...
Allora
mi è stato spiegato che nel cast c'era Maggie Smith (dall'impagabile
mimica facciale, come direbbe il mio Perfido Marito), che la serie su
Rete 4 era stata censurata, e che, in assoluto, nessun'altra aveva
fatto una simile incetta di premi...
Okay,
allora, mi sono detta, diamole una possibilità... E ho fatto bene,
perché mi è piaciuta!
E'
vero, lo spunto di base non è particolarmente originale, alcuni
sviluppi sono atrocemente prevedibili, quasi scontati. Non tutti,
però. E non mancano i riferimenti storici, gli intrecci, i colpi di
scena, ottime ricostruzioni, bei costumi... Ci viene presentato uno
spaccato della società dell'epoca indagato nei suoi molteplici
aspetti, che non si limitano alla casata nobiliare, ma coinvolgono
l'intera cittadina.
Ma
soprattutto... che splendidi personaggi! L'analisi che ne viene fatta
è capillare: ad ogni puntata emergono nuove informazioni, nuovi
dettagli, che rendono i numerosi protagonisti più sfaccettati, più
interessanti, spesso portatori di segreti o di un passato oscuro...
La servitù, in particolare, primo fra tutti il signor Bates, il
valletto del Conte.
Ognuno
prima o poi riserva delle sorprese.
Certo,
a tratti la trama sa un po' di soap opera, la figlia maggiore, Mary –
quella a cui viene dato più spazio – è davvero insopportabile e
ha delle narici imbarazzanti, ma nel complesso la serie è ben
strutturata, il montaggio pregevole, le vicende appassionanti e il
cast eccellente.
Gradevole,
con qualche punta piccante. Ma con garbo e misura, senza che si veda
nulla, semplicemente solleticando i pensieri.
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