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martedì 27 agosto 2013

Ironico e divertente, ma può irritare...


INTERROGATIVE MOOD
di Padgett Powell

 
Ossia un libro fatto solo di domande.

Una di fila all'altra, senza tregua.

Tante, diversificate.

Banali (ma che possono non esserlo a seconda di come le interpreti), provocatorie, pruriginose, profonde, intelligenti, personali e non.

Alcune destabilizzano.

Altre aiutano a riflettere.

Altre ancora ti lasciano lì, tra uno gnu e la critica kantiana.

Che il libro – indiscutibilmente originalissimo e geniale – piaccia o no dipende esclusivamente dal lettore, da quello che mette nelle risposte, da come accoglie le domande.

E' ironico e divertente, ma può irritare.

E' surreale, improntato al paradosso, ma può avere risonanze terribilmente serie e impegnative.

E' colto e non lo è.

Non si deve leggere troppo in fretta, né tutto di seguito, o il cervello rischia un sovraccarico, però è estremamente interessante, perché ti guida alla ricerca di te stesso, ti sprona, ti punzecchia. Ti stimola e ti disturba.

Un esempio?



Eccolo, tratto direttamente dal volume:

Le tue emozioni sono pure? I tuoi nervi flessibili? Che rapporto hai con le patate? Costantinopoli dovrebbe chiamarsi ancora così? Un cavallo senza nome ti rende più o meno nervoso di uno che il nome ce l’ha? Secondo te, i bambini hanno un buon odore? Se li avessi davanti a te in questo momento, mangeresti salatini a forma di animale? Potresti stenderti sul marciapiede e riposarti un po’? Volevi bene al padre e alla madre, e i Salmi ti sono di conforto? Se finisci all’ultimo posto in tutte le categorie, la cosa ti secca abbastanza da spingerti a risalire? Ti suonano mai alla porta? Hai qualcosa sul gozzo? Un novello Mendeleev ti potrebbe incasellare con precisione in una tavola periodica delle identità, oppure ti ritroveresti un po’ in tutti gli elementi? Quante flessioni consecutive riesci a fare?“



Pensi che leggerai questo libro?

2 commenti:

  1. Penso proprio di no! Dalla descrizione sembra un libro assurdo. No grazie

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    1. La bellezza di un libro può stare anche nella sua assurdità...

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