ISTERIA
E BUONI PROPOSITI
Sono
in vacanza dal 1° agosto.
I
primi due giorni li ho passati al lavoro. Poi c'è stato il week-end,
nel quale ho dovuto ottemperare ai miei impegni mondani e spiaggiosi
(con piacere, lo ammetto). Il 5 agosto ho lavorato ancora e poi ho
detto basta.
Il
6 (ieri) ero tutta goduta perché finalmente potevo dedicarmi alla
ragione autentica per cui bramo le ferie: scrivere. Ma davvero, tutto
il giorno, senza troppe rotture lavorative, senza mare, senza sole,
senza amici - senza niente, fuorché qualche lettura ogni tanto, come
intervallo per la schiena - dedicandomi al mio libro nuovo che mi
bolle in testa da mesi e per cui continuo a prendere appunti, ad
annotare dati, definire i personaggi, accumulare idee, frasi,
spunti...
Su
cui non vedo l'ora di concentrarmi escludendo il resto...
Ebbene,
ieri, il 6, dopo aver organizzato e programmato ogni dettaglio (le
faccende domestiche, il Perfido Marito, le altre stupide cose...) il
mio pc si è indemoniato. Ha cominciato a spegnersi a ripetizione,
poi sono comparse schermate grige di ripristino dati con robe
incomprensibili che rimanevano lì incollate a fissarmi e inquietarmi
e agghiacciarmi.
Poi
l'ho fracassato.
Non
sul serio, nella mia immaginazione.
Mi
sono beata del rumore della distruzione concettuale, sono divenuta
un'agente del caos e ho urlato il mio grido di guerra.
Mi
ha fatto bene, ma non abbastanza.
In
seguito il mio pc si è alleato con il Mio Perfido Marito e insieme
hanno congiurato contro di me, assaltando il blog.
Quindi?
Quindi
pietra sopra, si ricomincia da domani.
Oggi
ho intenzione di trascorrere la giornata provvedendo ai post per
tutti i miei restanti giorni di vacanza (che in realtà sono
semi-giorni di vacanza), ovvero 25 con oggi (ce la posso fare, mi
dico. In fondo adesso sono appena le 6.13 del mattino) che quindi non
perderanno la loro regolarità.
(Non
li scriverò sul portatile, chiaro. Il portatile è in punizione.)
E
da domani, parola marrone con la doppia zeta, da domani finalmente mi
dedicherò solo al mio romanzo nuovo.
E
basta.
Ha!
Ha! Ha!
Oh,
lo so che pensate. Che sono pazza.
Fate
bene.
E'
vero.
Le
Otte sono così.
Ma
da domani scrivo il mio romanzo e basta, e se il mondo finisce non mi
interessa.
Fancullallero,
fancullallà.
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