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venerdì 9 agosto 2013

Un libro sconvolgente...


GOMORRA
di Roberto Saviano

 
Un'opera sorprendente.

Speciale.

Unica.

L'autore non si è limitato (come credevo, accontentandomi della superficiale impressione derivata da discorsi intuiti per caso, distrattamente, nei confronti di un libro verso cui non nutrivo alcun interesse) a collazionare articoli, opinioni, osservazioni, riflessioni. A puntare il dito e a gridare, o ad offrire dati statistici a conforto delle sue teorie.

No, lui c'era.

Ha assistito a molti degli episodi che racconta, li ha verificati o vissuti in prima persona.

Una testimonianza, quindi, ma riportata da uno che sa scrivere bene, con semplicità e partecipazione, che sa ragionare, unire i puntini.

Quando ho cambiato idea e ho deciso di leggerlo?

Quando ho saputo (con mille anni di ritardo) che Saviano vive sotto scorta a causa di “Gomorra”.

Allora il mio interesse si è svegliato.

Perché se uno perde la sua libertà per un libro, quel libro va letto. E' un imperativo categorico, pazienza se contrasta con il mio nichilismo.

E questo libro mi è piaciuto.

Mi ha infiammata, e mi ha commossa.

Un ibrido fra romanzo e reportage, traccia un'analisi puntuale dei meccanismi, delle cause, e delle conseguenze della Camorra, ma a piccoli brani, linearmente, in modo che sia più facile entrare nella sua ottica, attraverso esempi, episodi.

Narra storie, dunque, storie vere, storie di sangue, di ingenuità, di morte e di bagliori improvvisi. Che vengono inserite in un contesto che ci viene poi ampliato e illustrato.

Saviano, però, non si limita a spiegare.

Saviano ci mostra, ci fa vedere.

Scopre per noi un mondo nuovo e sotterraneo, complesso, con regole proprie, di cui vengono indagati tutti gli aspetti e le sfumature.

Per me il termine Camorra è sempre stato sinonimo di Mafia. Sì, certo, sapevo che la geografia cambiava (la Campania, anziché la Sicilia), ma ero convinta fosse tutto lì. Invece le differenze sono enormi, culturali, di intenti. Saviano ci guida e ci permette di coglierle.

E lo fa con un pathos tremendo, che vibra di indignazione, sconforto, e impotenza. Che ti coinvolge e ti scuote.

Senti la persona affiorare sotto l'autore, senti il suo coraggio, il suo scoramento... E poi tremi. Perché le ramificazioni del potere che descrive appaiono davvero inarrestabili, imbattibili e atroci (e, maledizione, in certi passaggi ne senti persino il fascino).

Perché intuisci altri punti di vista, quello di chi abita lì, che viene sfruttato, se non mandato a morire, ma che ne ha una percezione diversa, perché comunque riceve lavoro e sicurezza economica che altrimenti non avrebbe e non potrebbe avere. Che quindi è grato, riconoscente, ammirato. Non considera assolutamente criminale quello che fa, non si sente colpevole o malvagio, anzi. La sua è quasi una missione.

Ogni tanto qualche eroe compare, qualcuno che si oppone e si ribella al sistema, ma non basta perché viene spazzato via. Non solo ucciso, ma vituperato, screditato, così che non possa diventare un martire.

Un libro sconvolgente, lucido, denso di contenuti, che non mi ha presa subito, nonostante la potenza delle immagini delle prime pagine, ma che mi ha conquistata poco a poco, mentre io, come lettrice, riuscivo finalmente ad accettare di essere accompagnata in un territorio oscuro di cui ignoravo pressoché ogni cosa.

Non credo leggerò altre opere di Saviano.

Gomorra è bellissimo, ma è quel genere di esperienza che non voglio ripetere.

Anche se, mentre lo affermo, so che mento a me stessa, che ho solo bisogno di ancora un po' di tempo affinché il suo non-romanzo mi si sedimenti dentro. Poi, tra un paio di settimane, quando come una tossica in astinenza mi aggirerò in una libreria o su Amazon in cerca di altri titoli, so che almeno uno di quelli che sceglierò sarà suo.

P.S.

C'è chi mi ha detto che evita Gomorra perché pensa sia un polpettone.

Non lo è.

Vanta, invece, una scrittura veloce, agevolissima, impegnativa solo a livello emotivo.

E consta di appena 250 pagine.

2 commenti:

  1. Bella recensione ... mi hai convito ed appassionato con quello che hai scritto ... credo che lo leggerò anch'io.

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  2. Allora aspetto di conoscere la tua opinione... Grazie!

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