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mercoledì 18 dicembre 2013

Scrittrice... lavoro duro...


MISSIONE COPERTINA

 
Ho avuto un'idea per la copertina del mio nuovo romanzo, “Corpi Nudi”, e, impaziente, mi sono accordata con il Ragno per realizzarla prima che qualcuno mi ammorbasse con noiose considerazioni tecniche o si appellasse al buon senso per dissuadermi...

Alle 7.20, mezz'ora prima del sorgere del sole, io e il mio fotografo ufficiale eravamo sulla spiaggia di Pietra Ligure per sperimentare posture e angolazioni. Solo che servivano delle impronte sulla sabbia. Non c'erano volontari.

La giornata prometteva di essere bella e non c'era vento, ma siamo in dicembre e appena mi sono tolta le calze ho creduto di morire. Quando ho appoggiato i piedi sulla sabbia ero certa di essere passata a miglior vita e di star camminando sulla pelle dei defunti, ma il top è stato quando ho dovuto mettere le zampe in mare... Non è vero che in inverno è caldo! Devo aver strillato, implorando che mi venissero amputati i piedi. Il Ragno sghignazzava, adora queste situazioni.
 

Il peggio è stato tornare sulla sabbia: quella di Pietra è ghiaiosa e puntuta e con le estremità congelate risultava ancora più acuminata e io dovevo calcare bene affinché si intravedesse qualcosa. Ogni passo è stato dolore. Ne ho fatti dodici.

Ma la sabbia era pasticciata (già, nessun bagnino la rastrella in dicembre) e le mie impronte non si vedevano quasi. Abbiamo scattato un po' di foto (con me sdraiata su un asciugamano vicino alla battigia, che in un attimo si è inzuppato di umidità), ma non eravamo soddisfatti... Ci siamo procacciati attrezzi di fortuna (il coperchio di due bidoni di plastica abbandonati) e abbiamo tentato di rastrellare noi. Con risultati scarsi e discutibili. Poi ho dovuto ritogliermi le calze e rifare le impronte (Sic!)... Ma questa volta non ho avuto tempo di rivestirmi, perché il sole ha iniziato a sorgere e dovevamo cogliere l'attimo. Era la bella, quindi via il maglione (caldo... Al cappotto – più caldo – avevo già dovuto rinunciare...). Il mio braccio doveva infatti spuntare da un lato del panorama, ma, da vestita, si intravedeva la manica.

Stare sdraiata su un asciugamano fradicio, con i piedi bagnati e sabbiosi esposti all'aria è davvero tremendo, ho pensato battendo i denti, mentre il Ragno rideva. A quel punto mi sono dovuta sfilare la canottiera per modificare l'inquadratura. Ahhhhhhh!!!!!

Fortuna che non c'erano umani in giro, ho detto.

Nel mentre è passato il treno, da cui la spiaggia si vede benissimo, così mi sono pure dovuta vergognare, sperando che nessuno chiamasse la neuro (tra l'altro l'Ospedale di Santa Corona è proprio lì dietro).


Conclusione? 88 foto (il Ragno le ha intitolate “Otta nuda al mare”) su una brutta spiaggia pasticciata e ghiaiosa dall'inquietante colore scuro. Abbiamo deciso di rifarle a Laigueglia (con un thermos di the bollente), appena sarà possibile. I miei piedi sono terrorizzati. Anche se... Il Mio Perfido Marito ha giocato un po' con le foto e ha compiuto alcuni miracoli...

Non è detto che andremo a Laigueglia...

4 commenti:

  1. Dovresti provare a bagnare anche i capelli cosí è piû realistica!!! XDXDXD

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  2. Già... specie se nel mentre schiatto!!! Ciao, bax!

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  3. Se ti servono delle belle impronte sulla sabbia allora devi scegliere Alassio!!!
    Comunque l'idea non è male, ma la foto trasmette troppa serenità, anche se c'è un cadavere sul bagnasciuga!
    Almeno che non fosse proprio quello l'obiettivo: il contrasto tra la brutalità della morte e la bellezza della natura!
    Qua l'era il tuo intento???

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  4. Grazie, ma abbiamo scartato Alassio perché c'è sempre gente, le case sono pressoché sulla spiaggia e io un poquito mi vergogno (sono mezza ignuda)... La tua analisi mi è piaciuta molto: in effetti il tema della natura intesa positivamente c'è (sebbene all'inizio faccia intendere il contrario)... Anzi, il romanzo si apre proprio con una serie di citazioni ambigue sulla natura... Inoltre, per dirla tutta, non è detto che la ragazza morta sia proprio morta... Mi rendo conto che a vederlo così il libro possa sembrare il solito giallo alla Twin Peaks, in realtà è un "fantasy di ambientazione post apocalittica" (definizione del Mio Perfido Marito). Mi piacerebbe approfondire e spiegarti nel dettaglio, ma ti farei un mucchio di spoiler (nutro la segreta speranza di essere letta, prima o poi...)! Ad ogni modo, complimenti per la tua sensibilità: hai colto nel segno, pur non avendo elementi! Omaggi!

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