IL
MONDO DI SOFIA
di
Jostein Gaarder
Dove
Sofia è una ragazzina di quattordici anni, piena di domande e di
curiosità (per arrivare alla conoscenza, ci insegna Gaarder, è
questo il segreto: porsi gli interrogativi giusti. Le risposte hanno
un'importanza sopravvalutata). Ma Sofia è anche la sapienza, la
saggezza, e, infatti, quello che ci viene offerto è per metà un
romanzo, per metà un manuale di filosofia (che ci fornisce le
domande, appunto. Ma non le risposte, che, come insegnavano i miei
prof. Al Liceo, sono invece appannaggio della religione)... L'idea è
intelligente ed originale, e ai tempi (anni '90) questo libro era
stato un caso letterario.
Divertente,
appassionante, non troppo impegnativo.
Anche
a me era piaciuto, soprattutto le parti narrative, che, in
particolare, dopo un inizio tranquillo, nel finale, si fanno sempre
più interessanti, surreali e fantasiose, sorprendendo e shockando il
lettore in modi incredibili, intrattenendo e al contempo offrendo
spunti per pensieri e riflessioni, cambiando rotta, stimolando
l'immaginazione, talvolta arrivando a provocare sensazioni di totale
smarrimento, di “dis-appartenenza”, di magnifica confusione...
Una meraviglia! Che finisce con l'approdare ad una metanarrazione
tra le più belle.
Le
parti filosofiche, però, non sono riuscitissime: ancora ancora
all'inizio, con i greci, che sono abbastanza semplici, ma nel
prosieguo ci sono troppi salti logici, troppe omissioni,
semplicizzazioni, pedanterie... E se in principio possono risultare
un simpatico ripasso, finiscono col divenire davvero una pizza...
Allora preferisco rileggermi l'Abbagnano: come manuale è abbastanza
semplice e non presenta particolari difficoltà. Se poi uno non
dovesse aver studiato filosofia, non so davvero come possa riuscire
ad orientarsi da Kant in avanti... Ammesso che ci arrivi.
Neppure
lo stile dell'autore è eccezionale. L'ho trovato piatto, un po'
paternalistico, a tratti quasi fastidioso.
Il
giudizio complessivo, comunque, è più che buono, anche se, ad
essere sincera, di Gaarder ho preferito “L'enigma del solitario”.
Più fluido e con un protagonista più simpatico.
Forse hai ragione tu e questo libro è impossibile per chi non ha fatto filosofia visto che anch'io che non l'ho fatta a circa metà libro ho iniziato a non capirci più niente e mi sono dovuto arrendere abbandonandolo lì sul comodino senza mai più riprenderlo! Però in precedenza avevo letto un altro libro di Gaarder "Il castello dei Pirenei", molto più semplice e carino. Te lo consiglio vivamente se non lo hai letto
RispondiEliminaGrazie! Lo inserisco nella lista dei prossimi acquisti!
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