TRANSMETROPOLITAN
di Warren Ellis e Darick Robertson
Spider
Jerusalem è un giornalista capace, intelligente e intuitivo, ma con
un carattere del BEEP, disposto a bruciarsi la carriera per il
piacere di fare una battuta.
Io
adoro i tipi così: anticonformisti, imprevedibili, privi del benché
minimo senso della convenienza e del pudore, estranei a qualsivoglia
convenzione, terribilmente fichi e affascinanti.
Oh
sì, è davvero un bel personaggio, il nostro protagonista, e
basterebbe lui a fare di questo fumetto un capolavoro... Ma la serie
ha altre frecce al suo arco: è ricca di inventiva, di trovate, di
gag, e ci sono anche un interessante contesto fantascientifico, che
riflette e ingigantisce, senza risparmiarne nessuno, i mali della
società (contro la quale Ellis rivolge continuamente i suoi strali
alternando un fare sornione a vere e proprie scudisciate), splendidi
comprimari (adoro le assistenti di Spider) e dialoghi al vetriolo,
incalzanti ed efficaci.
Insomma,
“Transmetropolitan” è divertente, cinico, eversivo, ironico,
goduto. Senza limiti e senza inibizioni. Eppure riesce a scuotere le
coscienze, a stimolare la riflessione, ad arrabbiarsi e a far
arrabbiare.
Tra
una ghignata e l'altra.
Non
si esaurisce in singoli episodi, ci sono una continuity e
un'avvincente linea narrativa che lo vede scontrarsi con Gary
Callahan, politico con tutti i difetti che può avere un politico (e
direi che bastano...).
Incredibilmente
gustoso.
Magnifiche,
poi, le tavole di Darick Robertson, accurate, grottesche e
immaginifiche.
Nessun commento:
Posta un commento