LA
RAGAZZA DELLA PORTA ACCANTO
di Jack Ketchum
Un
romanzo dalla trama lineare, scorrevole, semplice, originale...
Difficilissimo da leggere. Non sono neanche 300 pagine, eppure ogni
tanto (spesso) è necessaria una pausa. Ogni tanto (spesso) bisogna
sospendere, o si rischia di impazzire...
I
cinefili penseranno ad una commedia adolescenziale scanzonata, ma
siamo ben lungi dall'omonimo film del 2004... Gli adolescenti ci
sono, e lì per lì sono davvero solo ragazzini in procinto di
crescere, però... Però... Però.
Anni
'50, New Jersey, la tipica cittadina di provincia in cui tutti si
conoscono e abitano in villette col giardino. Il narratore è David,
un dodicenne normalissimo, che prova una particolare attrazione verso
le nuove vicine di casa: Megan, di qualche anno più grande, e la
sorellina Susan. Vittime di un terribile incidente stradale, di cui
ancora portano i segni, hanno perso entrambi i genitori e sono state
affidate alla parente Ruth, già madre di tre figli, suppergiù loro
coetanei. Peccato che Ruth sia anche una sadica squilibrata che
comincia ad accanirsi sulle sue novelle ospiti dapprima con “comuni
maltrattamenti”, poi con vere e proprie torture, sempre più
crudeli, coinvolgendo, per giunta, i ragazzi del vicinato. Incluso
David.
Violenza
allo stato puro, mentale e fisica, descritta in ogni maledetta
virgola, in cui l'analisi psicologica dettagliata può solo
aggiungere altro orrore. Ti distrugge a poco a poco delineando
un'escalation di raccapriccio e di tensione, in cui il peggio deve
sempre ancora arrivare. E puntualmente arriva, ineluttabile,
abbattendosi come un maglio sul lettore e sulle vittime. E sui
complici, anche.
Qui
non si salva nessuno: tutto viene infranto, inghiottito e corrotto, e
persino quando sembra di no, l'ombra del dubbio aleggia.
E
forse è questo l'aspetto più spaventoso: come tutto parta da “un
gioco”, come il contesto sia “normale”, e come ne divengano
parte dei ragazzini, che in teoria dovrebbero essere ancora
innocenti, se non addirittura amici delle due sfortunate fanciulle. E
se i giovanotti accettano di partecipare, non è perché Megan è
brutta e antipatica e magari un po' saccente. Al contrario: è perché
è bella e interessante. Ragazzini che strappano le ali ad una
farfalla.
Morboso,
viscerale, crudo, assurdo. Ispirato ad una storia vera.
Eccessivo.
Feroce.
In
quanto all'autore.... Mai pseudonimo è stato così azzeccato perché
Jack Ketchum (al secolo Dallas Mayr) lo ha scelto ispirandosi a Jack
Ketch, boia inglese noto per il suo sadismo.
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