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giovedì 5 dicembre 2013

Violenza allo stato puro


LA RAGAZZA DELLA PORTA ACCANTO
di Jack Ketchum

 
Un romanzo dalla trama lineare, scorrevole, semplice, originale... Difficilissimo da leggere. Non sono neanche 300 pagine, eppure ogni tanto (spesso) è necessaria una pausa. Ogni tanto (spesso) bisogna sospendere, o si rischia di impazzire...

I cinefili penseranno ad una commedia adolescenziale scanzonata, ma siamo ben lungi dall'omonimo film del 2004... Gli adolescenti ci sono, e lì per lì sono davvero solo ragazzini in procinto di crescere, però... Però... Però.

Anni '50, New Jersey, la tipica cittadina di provincia in cui tutti si conoscono e abitano in villette col giardino. Il narratore è David, un dodicenne normalissimo, che prova una particolare attrazione verso le nuove vicine di casa: Megan, di qualche anno più grande, e la sorellina Susan. Vittime di un terribile incidente stradale, di cui ancora portano i segni, hanno perso entrambi i genitori e sono state affidate alla parente Ruth, già madre di tre figli, suppergiù loro coetanei. Peccato che Ruth sia anche una sadica squilibrata che comincia ad accanirsi sulle sue novelle ospiti dapprima con “comuni maltrattamenti”, poi con vere e proprie torture, sempre più crudeli, coinvolgendo, per giunta, i ragazzi del vicinato. Incluso David.

Violenza allo stato puro, mentale e fisica, descritta in ogni maledetta virgola, in cui l'analisi psicologica dettagliata può solo aggiungere altro orrore. Ti distrugge a poco a poco delineando un'escalation di raccapriccio e di tensione, in cui il peggio deve sempre ancora arrivare. E puntualmente arriva, ineluttabile, abbattendosi come un maglio sul lettore e sulle vittime. E sui complici, anche.

Qui non si salva nessuno: tutto viene infranto, inghiottito e corrotto, e persino quando sembra di no, l'ombra del dubbio aleggia.

E forse è questo l'aspetto più spaventoso: come tutto parta da “un gioco”, come il contesto sia “normale”, e come ne divengano parte dei ragazzini, che in teoria dovrebbero essere ancora innocenti, se non addirittura amici delle due sfortunate fanciulle. E se i giovanotti accettano di partecipare, non è perché Megan è brutta e antipatica e magari un po' saccente. Al contrario: è perché è bella e interessante. Ragazzini che strappano le ali ad una farfalla.

Morboso, viscerale, crudo, assurdo. Ispirato ad una storia vera.

Eccessivo. Feroce.

In quanto all'autore.... Mai pseudonimo è stato così azzeccato perché Jack Ketchum (al secolo Dallas Mayr) lo ha scelto ispirandosi a Jack Ketch, boia inglese noto per il suo sadismo.

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