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giovedì 19 dicembre 2013

Squisitamente inglese


MISFITS

 
Vale a dire “disadattati”, vale a dire una delle Serie Tv più divertenti, graffianti e politicamente scorrette degli ultimi anni: cinque ragazzi/e alle prese con i servizi sociali in seguito alla commissione di piccoli crimini... Solo che, dopo un misterioso temporale (faccenda risolta sbrigativamente e liquidata in due minuti), tutti assumono bizzarri superpoteri (per dire, Alisha ha quello di “farsi stuprare”!), e con tutti intendo non solo i protagonisti, ma anche mezza città, che, in un modo o nell'altro, si troverà ad avere a che fare con loro...

Squisitamente inglese, priva della tipica patinatura americana, con personaggi fisicamente bruttarelli, oscenamente sboccati e disperatamente scalcagnati (ma tanto più interessanti e realistici per questo!), è davvero, davvero, una strepitosa ventata di freschezza e di ghignate!

A poco a poco ci si affeziona ad ognuno, mentre i ragazzi, da individui diffidenti, si trasformano in un gruppo affiatato, e quindi in amici, sebbene all'inizio sembrino uno più sgradevole dell'altro e decisamente male assortiti. I più interessanti sono Nathan (il “peggiore” in assoluto, con la lingua troppo lunga, il potere dell'immortalità e una totale mancanza di rispetto per il mondo, anche se non è poi così pessimo, in fondo... Ma bisogna grattare parecchio per accorgersene), Kelly (telepatica, brusca, schietta. Splendidamente tamarra!), e Simon (timido e introverso, malatino di mente e disturbato di brutto, col potere dell'invisibilità... ma nel corso della serie si evolverà completamente, cambiando come persona e come personaggio. In coppia con Nathan – che lo chiama Barry – fa scintille, suo malgrado.)

I dialoghi sono meravigliosi, se non ci si scandalizza per il turpiloquio, e le prime due stagioni, quelle con i protagonisti originali, sono senz'altro le più belle. C'è almeno una puntata (“lattocinesi” docet) che mi ha provocato lesioni ai muscoli facciali a furia di sganasciarmi.

Andando avanti alcuni personaggi si perdono fino a che il cast non viene integralmente rinnovato. Anche i nuovi protagonisti sono apprezzabili e il telefilm si mantiene su un buon livello (benché qualche pecca ci sia, un paio di episodi meno azzeccati, qualche incongruenza a livello di coerenza narrativa...), però io continuo a desiderare il ritorno a sorpresa di Simon e soci.

Da segnalare l'irresistibile webepisodio “Vegas baby!” con Nathan come protagonista (spassosissima la scena in cui si fa uscire un coniglio dal... ehm e la conclusione che lo vede alle prese con Rudy, “quello nuovo”).

La serie è ad episodi, ma è legata dalla continuity che ruota attorno a involontari omicidi (gli assistenti sociali hanno il triste vizio di fare una brutta fine...). Non mancano però vecchiette vogliose, scene di masturbazione, magari in coppia, sociopatici, droghe e violenza. Ma lungi dal rimanere sempre uguale a se stesso, il telefilm muta frequentemente le regole del gioco, inclusi i poteri dei personaggi.

In Italia sono arrivate su Sky le prime quattro stagioni... Resto dunque in trepida attesa della quinta ed ultima, che dovrebbe essere imminente!

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