ROY
MANN
di Tiziano Sclavi e Attilio Micheluzzi
Un
hellzapoppin di paradossi, assurdità e specchi che si riflettono a
vicenda, appesi in un labirinto senza porte, ma con numerosi passaggi
segreti!
Il
volume “Roy Mann” (io ho la vecchia edizione di “Comic Art”,
ma mi sembra sia stato recentemente ristampato da Rizzoli Lizard)
contiene tre episodi fantasmagorici e surreali (con una pennellata
metafisica e tanta, tanta immaginazione), “In uno strano mondo”,
“Orizzonti di gloria”, “Quante volte tornerai”,
che compongono un'unica mini-saga, quella di Roy Mann, appunto,
autore di fumetti nella New York degli anni Trenta che, in seguito
allo scoppio della sua caffettiera (sic!), precipita in una serie di
universi paralleli creati dalla sua stessa penna. Omaggio
all'esilarante
romanzo “Assurdo Universo” di Fredric Brown, in cui l'unica
regola è che ogni regola può essere riscritta (quindi non
sorprenderti se la tua auto comincia a volare...).
Sinceramente,
è un'opera deliziosa, bizzarra e incantevole!
Si
passa dal sorriso alla sottile malinconia, dal sogno all'incubo,
dalla fascinazione al brivido, in mezzo ad un mare di citazioni (W
Flash Gordon)! ...E poi si ricomincia, ma mai allo stesso modo!
Siamo
indubbiamente al cospetto di un fumetto d'autore, tanto più che, al
di sotto del godibile e frizzante significato immediato, cogliamo
altre sfumature, più profonde, più preziose, che tuttavia ci
lasciano perplessi perché non siamo mai certi di averle afferrate
del tutto... E spesso, mentre incurviamo le labbra in un sorriso,
avvertiamo un impalpabile senso di malessere, o punti di domanda che
si formano in cima alla nostra testa...
Un
fumetto imperdibile, con Micheluzzi al top e Sclavi al suo apice!
Curiosità:
Sclavi ha copiato se stesso, nel senso che “Quante volte tornerai”
è stato trasposto in narrativa divenendo l'ultimo dei quattro
racconti contenuti nella sua raccolta “Sogni di Sangue”, edita da
Camunia. Al posto di Roy Mann troviamo l'impiegato Ravasciò e la
storia, benché sostanzialmente la medesima, assume toni più
angoscianti, forse a causa dell'estrapolazione dal contesto giocoso
della graphic novel.
In realtà vorrei fare una correzione: il racconto "Quante volte tornerai" è stato scritto prima del fumetto "Roy Mann" e per esso riadattato, in quanto Sclavi non era mai riuscito a pubblicarlo.
RispondiEliminaCon la pubblicazione di "Sogni di sangue", fu riesumato anche lo straordinario scritto originale per l'occasione.
Tutto quanto è spiegato anche nella stessa raccolta "Sogni di sangue" (sono appena andato a rileggerlo per controllare).
Daniele.
Grazie, e mi scuso per l'errore! In effetti spesso vado a memoria, e la memoria mi tradisce... Sorry!
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