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giovedì 17 aprile 2014

Ben costruito


L'EVOCAZIONE – THE CONJURING
di James Wan
(2013)


La trama è quella classica della casa infestata, tipica della filmografia Horror, molto simile ad Amityville, con qualche rimando a l'Esorcista e, se proprio vogliamo, a Paranormal Activity...
Ma se la serie di Amityville (contando anche il remake) e il relativo reportage (o era un romanzo?) non mi avevano entusiasmato, apparendomi piatti e fini a se stessi, The Conjuring, invece, è ben costruito, e dotato di molta suspense calibrata con sapienza.
E ciò sin dal prologo, sul cosiddetto caso “Annabelle” (una bella bambolona indemoniata, che farebbe più paura di Chucky, la bambola assassina – in realtà un bambolotto in salopette – anche senza bisogno di essere posseduta): semplice, ma d'effetto, e in particolare la rivelazione sulle vere intenzioni e l'identità della presunta innocua bambina che la anima...
Niente di che, si può obiettare, tutta roba già sentita... E' vero, ma qui, anche quando viene rivelato l'ovvio, quello che qualunque fan dell'horror ha capito dalla prima scena, la sensazione è comunque sempre d'inquietudine, subdola e splendidamente insinuante.
Poi parte la storia vera (anche nel senso di ispirata ad una storia vera, pare... Come Amityville... che sia la stessa? Il periodo è quello, inizio anni '70...). Si gioca con le porte che sbattono, sui rumori improvvisi, sulle streghe dalle chiome fluenti e bisognose di un parrucchiere... Ma ci sono anche quelle manine che appaiono dal buio, quell'angosciante “battimani”, e la tizia che compare sull'armadio, che con quella “delicata espressione di gioia estatica” fa la sua dannata peppapiggosa figura...
Ho urlato un più volte, e un paio abbastanza forte.
Il ritmo è ottimo, con un crescendo notevole, che però permette anche di prendere fiato ogni tanto... L'elemento più bello e innovativo, però sono i personaggi: profondamente umani, realistici, dolci, che in qualche modo recano conforto. Il cliché vuole che non si veda l'ora che vengano massacrati, dando luogo ad un climax di angosce e orrori: qui, invece, si solidarizza, ci si immedesima, si patisce per loro. Sia per la famiglia che subisce l'infestazione, i Perron (con le deliziose cinque figlie) che non si riduce a stereotipo, ma ispira tenerezza e compassione, sia per la coppia di demonologi, Ed e Lorraine Warren, affiatati, colti, gentili, interpretati da attori all'altezza dei ruoli.
Davvero un bel film, uno di quei rari horror che si possono vedere con piacere più volte, anche quando si sa già come vanno a finire.
P.S.
Una menzione speciale alla stanza-museo che raccoglie gli oggetti demoniaci... I coniugi Warren la faranno pure benedire una volta al mese tenendola chiusa col lucchetto, ma... tanto di cappello a riuscire a dormire con questa bella bomba al piano di sotto, pronta a deflagrare proprio nella tua abitazione.

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