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martedì 22 aprile 2014

Indispensabili


THE EDGE KNIGHT

di George R. R. Martin, Ben Avery e Mike Miller

Mi riferisco al fumetto (per ora due volumi), non ai racconti (benché sia validissimi anche quelli).

Ambientato nel mondo dei Sette Regni, ma circa settanta-ottanta anni prima dell'eptalogia de “Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco”, narra di due personaggi, Duncan ed Egg, che verranno menzionati solo di passaggio, in una manciata di righe, nell'opera maxima.

E che sono una meraviglia.

Divisi e insieme. Ma insieme li preferisco.

Duncan è uno scudiero che ha appena seppellito l'anziano cavaliere errante che gli ha fatto da mentore e da amico per una vita, scovandolo, bambino, a Fondo delle Pulci. Non uno di quelli particolarmente famosi, magari, o nobili, ma valoroso e onorevole, che ha insegnato tutto al suo pupillo, non solo l'uso della spada, e che dunque, prima del trapasso, ha nominato Duncan Cavaliere (ma senza testimoni, la faccenda non è così scontata).

Egg, invece, è un povero ragazzino pelato, vivace e irruento... Ma solo in apparenza. In realtà ha un segreto piuttosto ingombrante da custodire. Quello che lo ha indotto a tagliersi i capelli a zero.

I due si incontrano e Duncan prenderà Egg come suo scudiero...

Come al solito, con Martin, si inizia con lentezza, contestualizzando, delineando bene i personaggi, le loro motivazioni, e il mondo in cui si muovono, con le sue regole ed implicazioni. Si conosce un mucchio di gente, e tanta di questa ci sconvolgerà, seppur per motivi diversi, arrivando a commuoverci, a farci inorridire, o a provocare la nostra ira. Ma siamo in un racconto, non in un'avventura spalmata su sette romanzi, quindi i nodi non impiegheranno troppo tempo per giungere al pettine. La fine del primo volume, in particolare (corrispondente al primo racconto), è davvero trascinante, con qualche rimando, molte emozioni, colpi di scena, ma soprattutto con tanti, tantissimi momenti di pathos, esaltazione, giustizia! E meraviglia...

Anche il secondo volume non è male, e, volendo, si può leggere indipendentemente dal primo, sebbene il suo pregio maggiore sia di farci ritrovare i protagonisti cui tanto ci siamo legati. E che vogliamo conoscere meglio, e accompagnare lungo il loro non semplice cammino.

Ottima anche la rappresentazione grafica.

Indispensabile per ogni fan di Martin.

O anche per chi non lo è.

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