THE
EDGE KNIGHT
di
George R. R. Martin, Ben Avery e Mike Miller
Mi
riferisco al fumetto (per ora due volumi), non ai racconti (benché
sia validissimi anche quelli).
Ambientato
nel mondo dei Sette Regni, ma circa settanta-ottanta anni prima
dell'eptalogia de “Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco”, narra
di due personaggi, Duncan ed Egg, che verranno menzionati solo di
passaggio, in una manciata di righe, nell'opera maxima.
E
che sono una meraviglia.
Divisi
e insieme. Ma insieme li preferisco.
Duncan
è uno scudiero che ha appena seppellito l'anziano cavaliere errante
che gli ha fatto da mentore e da amico per una vita, scovandolo,
bambino, a Fondo delle Pulci. Non uno di quelli particolarmente
famosi, magari, o nobili, ma valoroso e onorevole, che ha insegnato
tutto al suo pupillo, non solo l'uso della spada, e che dunque, prima
del trapasso, ha nominato Duncan Cavaliere (ma senza testimoni, la
faccenda non è così scontata).
Egg,
invece, è un povero ragazzino pelato, vivace e irruento... Ma solo
in apparenza. In realtà ha un segreto piuttosto ingombrante da
custodire. Quello che lo ha indotto a tagliersi i capelli a zero.
I
due si incontrano e Duncan prenderà Egg come suo scudiero...
Come
al solito, con Martin, si inizia con lentezza, contestualizzando,
delineando bene i personaggi, le loro motivazioni, e il mondo in cui
si muovono, con le sue regole ed implicazioni. Si conosce un mucchio
di gente, e tanta di questa ci sconvolgerà, seppur per motivi
diversi, arrivando a commuoverci, a farci inorridire, o a provocare
la nostra ira. Ma siamo in un racconto, non in un'avventura spalmata
su sette romanzi, quindi i nodi non impiegheranno troppo tempo per
giungere al pettine. La fine del primo volume, in particolare
(corrispondente al primo racconto), è davvero trascinante, con
qualche rimando, molte emozioni, colpi di scena, ma soprattutto con
tanti, tantissimi momenti di pathos, esaltazione, giustizia! E
meraviglia...
Anche
il secondo volume non è male, e, volendo, si può leggere
indipendentemente dal primo, sebbene il suo pregio maggiore sia di
farci ritrovare i protagonisti cui tanto ci siamo legati. E che
vogliamo conoscere meglio, e accompagnare lungo il loro non semplice
cammino.
Ottima
anche la rappresentazione grafica.
Indispensabile
per ogni fan di Martin.
O
anche per chi non lo è.
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