BRANCHIE
di Niccolò Ammaniti
Romanzo
delirante, scoppiettante, e pieno di inventiva, in cui,
letteralmente, non hai idea di che può succedere nella pagina
successiva perché può capitare qualunque cosa, senza limiti o
preclusioni, nemmeno quelle fornite dalla logica, dalla medicina, o
dalla realtà...
Un
po' alla Lansdale, ma meno truce, ti diverte e ti intrattiene con
leggerezza, senza pretese, frullandoti il cervello con simpatia,
inducendoti ad amare i pesci (non in senso alimentare) ed esagerando
di brutto, ma senza che la cosa divenga scocciante o fastidiosa...
Alcune
facilonerie/ingenuità sono solo apparenti e poi acquistano una
giustificazione, i personaggi sono una sorpresa dopo l'altra, e lo
stile è decisamente ironico, dotato di un ritmo vivace e incalzante,
benché il libro inizi con un malato terminale di cancro, Marco
Donati, il nostro eroe, che, abulico e inutile, ha scelto di non far
nulla per contrastare l'inevitabile fine... Del resto, il romanzo
termina in India, e quel che conta sta in mezzo!
Certo,
se uno si aspetta un altro “Io non ho paura” rimarrà deluso:
“Branchie” non c'entra niente, ed è piuttosto improntato ad
un'allegra demenza, ad un caos giocoso e vagamente autodistruttivo
(ma non privo di happy end), alla follia nera e arcobaleno tra il
grottesco e il lisergico, con un sorrisino splatter che ogni tanto
salta fuori... Santa patata fritta, “Branchie” sta ad “Io non
ho paura” come come Elizabeth Strout a Stefano Benni! Uno scrittore
mica deve avere per forza un filone solo e buttar giù sempre la
stessa roba infarcita di varianti! No... Semmai, rimanendo nel
panorama Ammanitesco, “Che la festa cominci!” è sulla stessa
linea, tanto per capirsi...
Ad
ogni modo, se non si è prevenuti o troppo miserevolmente quadrati,
il gaudio e il coinvolgimento narrativo non difetteranno!
L'essenziale è lasciarsi andare!
P.S.
Ad
un certo punto vi verrà la malsana curiosità di scoprire se il
Pesce Padùlo esiste veramente (in effetti, è capitato ad un mio
amico)... Be', mettetevi il cuore in pace: non esiste!!! Anche se
penso che Ammaniti si sia vagamente ispirato al noto Uccello Padùlo,
per inventarlo ;)...
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