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mercoledì 9 aprile 2014

Cudu!


FRASI CARINE DEL RAGNO DA PICCOLO II


Guardando il Cartone Animato “Aladdin”, il Ragno non capisce perché non si debba rubare... Tento allora di fornirgli una spiegazione:

Io: «Beh... Se io mi prendo il tuo peluche e non te lo do mai più, tu che mi dici?»

R.: «Eh... Te lo legalo...» (Eh.. Te lo regalo...)



Il Ragno, rivolto a me: «Tu non cei una donna, cei una ciolella.» (Tu non sei una donna, sei una sorella.)



A proposito di un vaso rotto...

Ragno: «Non l'ho lotto io! E' lui che lolela andale giù e ci è buttato! Eh!» (Non l'ho rotto io! E' lui che voleva andare giù e si è buttato! Eh!)



Ragno: «No, non è motto (Ciccio, l'orso di peluche). Non muole pe' tutta la lita.» (No, non è morto (Ciccio, l'orso di peluche). Non muore per tutta la vita.»



Riflessione:

R.: «Pocciono cadele: il mulo, le piantine, i ciottolagi, la mamma, i piatti, coge da mangiale, eh... Anche 'e foglie pocciono cadele, anche i cuccaini, i libi... Tu, le cappe, i veti, 'e maglie, io, 'e gginghe, i peci, i dendi, eh! ...Tutto pò cadele.»

(Possono cadere: il muro, le piantine, i sottovasi, la mamma, i piatti, le cose da mangiare, eh... Anche le foglie possono cadere, anche i cucchiaini, i libri... Tu, le scarpe, i vetri, le maglie, io, le stringhe, i pesci, i denti, eh! ...Tutto può cadere.)



Io: «Tu sei all'asilo, adesso. Poi farai le Elementari, le Medie, il Liceo e l'Università...»

R.: «Io non ciono capace!» (Io non sono capace!)



Parlando della bistecca...

R.: «Ma è 'elo che è una mucca motta?» (Ma è vero che è una mucca morta?)

Io: «Sì, certo...»

R. (meditando): «Eh, cì. Pecché bigiogna ammazzalle pel pendele il latte...» (Eh, sì. Perché bisogna ammazzarle per prendere il latte...)



R.: «Ma quando uno muole lo vestono da 'cheletlo e lo mettono nella bala?» (Ma quando uno muore lo vestono da scheletro e lo mettono nella bara?)



Ragno che conta le matite...: «Uno, uno, uno...»



Prima di uscire...

R.: «Ce liene mio Paolo in mia cagia e io non ci ciono, mandalo bia.» (Se viene il mio Paolo nella mia casa e io non ci sono, mandalo via.)

(Paolo è nostro cugino)



Mater, dopo che un uovo è misteriosamente caduto per terra: «Oh! Come ha fatto a rompersi quest'uovo?»

R.: «Ciocce ci è guattato pecché gli mancava 'a ciua mamma...» (Forse si è guastato perché gli mancava la sua mamma...)



Chicca, nostra sorella, esce di casa...

«La Chicca mi ha laciato ciolo! E' popio butta! Bigiogna mettelle la coppetta ciulla ciaccia!» (la Chicca mi ha lasciato solo! E' proprio brutta! Bisogna metterle la coppetta sulla faccia!)



Io: «Che gioco vuoi?»

R.: «Tutti!»


Pater condisce il pesce, intanto il Ragno, che non arriva neanche al tavolo, lo osserva: «E' cudu, ciai...», dice. (E' cudu, sai?)

Pater gli dà una pacca sul capino, e gli risponde di sì, distrattamente.

Ragno insiste: «E' cudu, ciai...»

Pater ripete di sì. Nessun altro lo guarda.

Ragno insiste ancora: «Ma papà! E' cudu!»

Pater, improvvisamente allarmato: «Che cosa vuol dire “cudu”?»

Io, sopra pensiero: «Zucchero...»

Pesce rovinato...



R.: «Etciù!»

Io: «Salute!»

R.: «Queccia no è cialute!» (Questa non è salute!)

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