ALDEBARAN
di Léo
Fumetto
interessante, che mescola avventura e fantascienza nella sua
accezione più fantasiosa e poetica. Ci porta in un futuro lontano in
cui abbiamo colonizzato lo spazio, e quindi Aldebaran, un mondo
bellissimo, ma ricco di problemi (tra cui la scarsità della
popolazione e un governo dittatoriale con forti connotati religiosi)
e un bel po' di mostri. Sono quasi tutti bellissimi, e spesso hanno
un aspetto affettuoso, che ci fa pensare più a bestiole esotiche
(che poi è proprio quel che sono) che ad un vero pericolo. Ma se
tanti sono utili, molti sono letali.
La
nostra storia comincia in un villaggio costiero, che presto verrà
distrutto da una creatura marina sconosciuta. I nostri protagonisti,
Marc e Kim, riusciranno a mala pena a scamparla e si dirigeranno
verso la capitale. Lungo la via faranno varie conoscenze e
scopriranno che la creatura marina si chiama Mantrisse, di cui
approfondiranno la conoscenza.
Perché
la Mantrisse cela parecchi segreti e parecchi misteri...
Sebbene
Marc si presenti come il classico ragazzotto idiota e superficiale,
apprezzeremo subito la giovane Kim, di cui pure non comprenderemo i
gusti in fatto di uomini, e ci legheremo a loro, vedendoli crescere,
evolvere, e diventare adulti. Incontreremo (e rincontreremo) una
moltitudine di altri personaggi, assai ben delineati sul piano
psicologico, mentre la storia, in principio semplice e lineare,
acquisirà sempre maggior complessità, anche a livello di rapporti
umani, dando luogo, per il momento, a tre cicli consecutivi: dopo
Aldébaran, in cinque volumi, Bételgeuse e Antares.
Una
serie emozionante, con una buona dimensione ecologica e, in misura
minore, fantapolitica, personaggi azzeccati, una trama avvincente,
dei bei disegni a colori (anche se le persone appaiono un po' legnose
nei movimenti e in certe espressioni), molto dettagliati, specie a
livello “naturistico”, e soprattutto degli animali-mostri
stupendi e pieni di sorprese.
Nel
prosieguo la storia, che pure mantiene sempre un impianto di base
fantascientifico-avventuroso, vira nel fantastico divenendo ancora
più entusiasmante, tanto che, forse, il secondo ciclo, è persino
più bello del primo.
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