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mercoledì 14 maggio 2014

Altamente imperfetto


PER IL POTERE DI GRAYSKULL

di Alessandro “Doc Manhattan” Apreda


E' sempre bello tuffarsi negli anni '80: questo mi ha indotta all'acquisto del libro, un brevissimo saggio (126 pagine, ma scritte giganti, da leggersi in un'orettina giusta giusta d'orologio) interessante sotto molti profili, senza tante pretese e fruibile anche per chi non c'era, simpatico ed evocativo, scritto in modo ironico, non senza una certa inventiva e propensione a deliziosi neologismi, disinvolto e scanzonato, quando è il caso critico... Eppure altamente imperfetto.

Ci sono alcuni passaggi esilaranti, carinissime le parentesi conclusive di ogni capitolo con il tormentone “ti accorgi che sono passati trent'anni perché...”, pagine più nostalgiche e tenerelle, ma... ce ne sono anche di logorroiche, di troppo insistite, di quasi noiose.

Inoltre il punto di vista espresso è esclusivamente (e spesso miopemente) solo maschile (quando si dà dell'idiota a Yu de “L'Incantevole Creamy” , peraltro in modo obliquo, mi è venuta voglia di accendere il camino, a dispetto del caldo e della stagione). E' soprattutto per questo, credo (e forse anche per via della carenza di pagine), che oltre a mancare un sacco di cose – musica, Tv, riviste, giornalini, fumetti – avrei preferito una diversa distribuzione degli spazi. Ad esempio: più film e telefilm (a Indiana Jones e Guerre Stellari, giusto un accenno, mentre per altre pellicole cult, come “Grosso guaio a Chinatown”, neppure una riguzza striminzita, idem per “Visitors” o “SuperVicky”, per citare due serie Tv...) e meno Bmx e pallone (con tutto che ho impiegato un po' a capire che “le penne” sono – presumo – le impennate)...

Ad altre cose io sono semplicemente estranea e non mi ci riconosco: ad esempio a tutta 'sta faccenda dello zaino Invicta: mai piaciuto (non che fosse brutto, ma neanche aveva niente in più del Seven), mai desiderato. Uno l'ho avuto, ma per caso (ed eravamo già negli anni '90) e l'ho sostituito appena ho potuto con quello di Dylan Dog, che mi era assai più confacente. Negli anni 80, per quanto mi riguarda, il vero cult era lo zaino di Poochie, la cagnolina della Mattel con le orecchie rosa e gli occhiali da sole: sarà che ero una donzelletta, ma sarà anche che all'epoca ero alle elementari... Peraltro Apreda non ha molti anni più di me... In quanto poi alla mania di portare lo zaino su una spalla sola, benché io fossi una bamboccina sensibile ed insicura, mi sono sempre fieramente rifiutata di rovinarmi la schiena per assecondare una massa di cretini...

Comunque, il punto è che mi aspettavo di più (soprattutto più nerdaggine, più dettagli, più argomenti... e magari qualche immagine ogni tanto), ma nel complesso l'opera è godibile e non richiede molto. Se siete di quelli che amano gli anni 80, vi divertirà.

P.S.

Ho dato un'occhiata al blog dell'autore: decisamente più carino, ricco ed incisivo del cartaceo...

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