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martedì 13 maggio 2014

Senza non vedo un accipigna


GLI OCCHIALI ED IO

 
Li ho sempre desiderati, sin da quando ero piccola e me li costruivo “artigianali”, con due cannucce colorate, lo scotch e i braccialetti “magici” (quelli con l'acqua e la polvere argentata dentro). Ecco perché ora sono la mia faccia, rifiuto le stupide lenti a contatto e li sfoggio con orgoglio.

Nel tempo, tra l'altro, sono anche migliorata, perché ora me ne basta un paio discreto, non devono per forza essere giganti o avere forme vistose! L'importante è che ci siano! …Anche perché senza non vedo un accipigna.

Neanche con, invero.

Ecco perché per strada non considero mai nessuno di inaspettato: perché non lo vedo!!! Tanti non ci credono, ma poi si convincono quando mi salutano all'improvviso e io rischio l'infarto... o lo rischiano loro, perché io non posso trattenere un bell'urlo di spavento.

Non è colpa mia, è un consiglio dell'oculista quello di avere una correzione più blanda rispetto a quel che richiederebbe la mia miopia. Diversamente, dato che leggo più di quanto non respiri, avrei emicranie perenni, almeno secondo lui.

E poi il mondo un po' sfocato è più interessante.

Legato ai miei occhiali c'è almeno un episodio che non posso tacere (rimasto nella memoria di molti miei compagni di Liceo, e di Gian in particolare)...

Al Ginnasio avevamo una prof. di greco e latino tanto preparata quanto sadica e terrorizzante. Un giorno, prima della lezione, aveva invitato la studentessa che per vanità non portava gli occhiali (e che per questo aveva assistito ad un triste calo dei suoi voti) a non vergognarsene e munirsene entro l'indomani. Mostrandosi lungimirante e comprensiva, l'insegnante aveva precisato che non ne avrebbe fatto il nome, ma che si sarebbe accertata che la scellerata provvedesse. Io mi ero chiesta chi mai potesse essere. Del resto nella mia classe erano pressoché tutte ragazze, non era semplice individuarla. E neanche mi importava più di tanto, quindi avevo archiviato il pensiero. L'indomani la prof., prima che iniziasse la lezione, aveva cominciato a fare fuoco e fiamme dagli occhi. Perché la studentessa vanitosa non aveva ancora gli occhiali? Aveva tempo sino al giorno successivo. Io pensavo che 'sta ragazza più che vanitosa dovesse essere davvero temeraria a sfidare la prof. L'indomani la donna, sconcertata dalla pervicacia della rea, le aveva tuttavia concesso un ulteriore definitivo ultimatum, ma qualora non fosse stato rispettato si sarebbe fatta lecita di svergognarla pubblicamente.

L'indomani sono stata svergognata io.

Con sdegno, rabbia e rischiando una nota sul registro.

Io? Moi? Et pourquoi-pas?

Un bello scherzetto da parte della Mater.

In effetti nelle prime settimane di scuola mi ero dimostrata una delle studentesse più brave, volenterose e promettenti. Solo che per esserlo dovevo studiare più o meno tutto il pomeriggio e non era accettabile, che diamine: dovevo vivere! Così, semplicemente, ho cominciato a farlo, dedicandomi alla mia gioventù e consacrandomi alla mediocrità, almeno nelle materie di greco e latino (non che contasse molto altro). Amen, mi ero detta, ne vale la pena.

Mater, però, al colloquio dei genitori-insegnanti, trovandosi in difficoltà nel goffo tentativo di giustificare la mia nuova condizione di studentessa capra, si era inventata che ciò era senz'altro dovuto ad un problema di vista (non al fatto che trascorressi tutto il pomeriggio a zonzo), siccome, anche se ero cieca, mi ostinavo a non mettere gli occhiali, va a sapere perché, e via di ricami.

Ovviamente poi Mater si era dimenticata di informarmi.

La realtà è che, dato che all'epoca mi mancava tipo 0.1, tenevo gli occhiali per le occasioni speciali. Tra l'altro, come tutti i miopi, da vicino vedevo meglio senza, quindi le versioni di greco e latino non avrebbero potuto comunque risentire della mia carenza di diottrie.

Così mi sono presa una bella strigliata (una di quelle che ti fanno ghiacciare il sangue) e da quel giorno, mi sono dovuta premurare di avere sempre gli occhiali sul naso... o di portare la giustificazione firmata da un genitore (non sto scherzando!!!).

Naturalmente i miei voti non sono per nulla migliorati...

Ad ogni modo, tutto questo delirio per spronarmi ad affrontare la triste situazione in cui verso al momento: i miei occhiali nuovi si sono rotti (ehm... un anno e mezzo fa) e ormai campo con quelli di riserva... solo che non ce la fanno più: cadono a pezzi e sono storti e rigati! Avrei bisogno di comprarne un paio nuovo, ma l'ultima volta ci sono voluti mesi di ricerche (da sola, con mon amour, con Gian... A Genova, Loano, Pietra, Alassio, Albenga, Savona, Sanremo...) per trovare una montatura decente (il più possibile simile alla precedente), che è durata meno di quanto abbia impiegato a trovarla! Insomma, lo so che devo farmi forza e ricominciare le ricerche, ma è dura.

Ma mi impegnerò... Lo prometto a me stessa. Mi impegnerò. Magari tra un altro mesettino...

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