NOVE
GRADI DI LIBERTA'
di David Mitchell
Il
primo romanzo di David Mitchell, l'autore di “Cloud Atlas”, alias
“L'atlante delle nuvole”, ed anche il suo secondo libro che
leggo.
Nove
personaggi, nove storie indipendenti, che però, benché tempo e
spazio mutino, sono legate l'una all'altra da sottili raccordi, da
rimandi, o richiami. Un romanzo a racconti, dunque... ma
straordinariamente suggestivo, stuzzicante, in cui non solo
l'attenzione non diminuisce mai, ma anzi la curiosità si accende
sino a consumarti. Alla fine resti stupito e perplesso, con la
sensazione di aver colto tutto, da bravo lettore, eppure di esserti
fatto sfuggire qualcosa di sottinteso. Ma, se accetti il gioco,
sorridi, perché ti sei divertito... E magari ti riprometti di
ritentare e di ricominciare da capo. Non cambierà nulla, e il
romanzo continuerà a catturarti nella sua spirale infinita.
Le
singole vicende non sono tutte allo stesso livello, ma se accostate
l'una all'altra acquisiscono una dimensione in più, e paiono uscire
dalla carta e farsi materia. Personalmente ho apprezzato tantissimo
la prima (che, se vogliamo, si conclude nel breve capitolo finale),
destabilizzante e di forte impatto, benché non originalissima, e
quella che sostanzialmente è l'ultima, sul Guardiano dello zoo,
vagamente delirante. Ma ce ne sono altre, in mezzo, che valgono la
pena (la bellissima “La montagna sacra”, ad esempio, o “Clear
Island”)... E ci sono degli ammiccamenti ogni tanto: torna il neo a
forma di cometa, tornano Luisa Rey e Tim Cavendish... Ma come è
possibile se “Cloud Atlas” è successivo a “Nove gradi”?
Misteri della mente di uno scrittore...
Il
tema fondamentale dell'opera, comunque, è la libertà, intesa nelle
sue molteplici sfumature, “liberta da” e “liberta di”, con
prospettive non sempre condivisibili, assolutamente relative, ma non
per questo meno affascinanti.
Ci
saranno situazioni realistiche, riferimenti storici, occhieggiamenti
al fantasy o alla fantascienza. Il percoso completo (ma anche
frazionato) sarà intenso, spirituale, spesso contraddittorio. E ci
lascerà molto su cui meditare.
Un'avventura
profonda, dunque, fatta di ribaltamenti, dubbi e scoperte, altamente
creativa e sperimentale. Che ti prende più la testa che il cuore, ma
che comunque si traduce in un piacere etico ed estetico, che travolge
i pensieri e diviene flusso di coscienza. Il tuo.
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