KICK-ASS
2
di Jeff Wadlow
(2013)
Ancora
più bello del primo, e mi è pure piaciuto di più del fumetto di
Mark Millar e John Romita Jr!!! Certo, forse anche perché la povera
graphic novel ha subito una pubblicazione in quattro volumetti
distinti a scadenza bimestrale (?), ma resta il fatto che la storia
non è proprio identica, e, sebbene nella pellicola si sia fatto a
meno di qualche chicca, la trama è stata depurata di molta
cattiveria e di alcune delle scene più forti. Ad ogni modo...
spettacolare! Per le scene d'azione rocambolesche, per le battutacce
al vetriolo, per i personaggi (Mindy/Hit Girl su tutti, benché
Mother Russia sia davvero tosta – sia pur in senso negativo), per
la deliziosa psicopatia di fondo, per l'esaltazione, il senso di
giustizia, l'esagerazione, il ritmo! Per l'autoironia sui supereroi,
per il vomimerdometro (almeno a livello concettuale, ai dettagli
avrei rinunciato volentieri), perché alcuni sono davvero patetici (i
“Ricordando Tommy”, my God!), perché il film è divertente e la
nerditudine è una gran cosa!
Però
non è tutto qui.
Ad
un certo punto le illusioni si infrangono, la favola finisce, e
arriva la realtà, che bussa forte e chiaro. Arriva il dolore, arriva
la sconfitta, arriva il senso dei propri limiti. E non si gioca più:
si muore. Ma il bello dei limiti e il poterli superare, e ci sono
valori importanti, come la solidarietà e l'amicizia, che possono
davvero portare a compiere i miracoli. Anche quando non si è per
nulla super, ma solo benintenzionati.
Diavolo,
persino Jim Carrey mi è piaciuto, nella parte del colonnello Stelle
e Strisce (meno sfigato che nel fumetto)! E naturalmente la piccola
Clhoë
Grace Moretz è superlativa (mentre per i fan di “Scrubs” ci sarà
Donald Faison in una parte minore, ma simpaticissima)! E che dire del
supercattivo adolescente il cui superpotere... sono i soldi?!
Meraviglioso!!! (anche se nel fumetto l'addestramento di Chris, con
tanto di presa in giro di Batman Begins, era effettivamente
godibile).
Mi
piace il fatto che si alternino tematiche serie e assurdità trash,
comicità e momenti drammatici, e ho trovato adorabile la parentesi
scolastica di Mindy (nel fumetto le sue difficoltà di integrazione
sono più approfondite, più dolorose, e vengono risolte meno
facilmente), perché poi il punto è proprio questo: è più
difficile sforzarsi di essere supereroi quando non si hanno
superpoteri o essere normali quando non lo si è?
In
entrambi i casi è una battaglia, ma in entrambi i casi l'importante
è capire chi si è davvero e quindi affrontare la situazione con i
propri mezzi, senza aver paura di rompere gli schemi, trovando quindi
soluzioni oblique che rispettino le nostre caratteristiche, più che
adeguandosi ad un'idea preconcetta che funge da modello ideale o da
archetipo.
Se
il primo Kick-Ass, dunque, mette in luce le difficoltà della persona
normale a vestire i panni del Supereroe, qui il tema viene
ulteriormente sviluppato e in parte ribaltato, arricchendo un concept
che già appariva esaustivo.
Una
spassosissima parabola violenta, dissacrante e colorata in salsa Pop!
Nessun commento:
Posta un commento