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venerdì 2 maggio 2014

Più bello del primo


KICK-ASS 2
di Jeff Wadlow
(2013)

Ancora più bello del primo, e mi è pure piaciuto di più del fumetto di Mark Millar e John Romita Jr!!! Certo, forse anche perché la povera graphic novel ha subito una pubblicazione in quattro volumetti distinti a scadenza bimestrale (?), ma resta il fatto che la storia non è proprio identica, e, sebbene nella pellicola si sia fatto a meno di qualche chicca, la trama è stata depurata di molta cattiveria e di alcune delle scene più forti. Ad ogni modo... spettacolare! Per le scene d'azione rocambolesche, per le battutacce al vetriolo, per i personaggi (Mindy/Hit Girl su tutti, benché Mother Russia sia davvero tosta – sia pur in senso negativo), per la deliziosa psicopatia di fondo, per l'esaltazione, il senso di giustizia, l'esagerazione, il ritmo! Per l'autoironia sui supereroi, per il vomimerdometro (almeno a livello concettuale, ai dettagli avrei rinunciato volentieri), perché alcuni sono davvero patetici (i “Ricordando Tommy”, my God!), perché il film è divertente e la nerditudine è una gran cosa!
Però non è tutto qui.
Ad un certo punto le illusioni si infrangono, la favola finisce, e arriva la realtà, che bussa forte e chiaro. Arriva il dolore, arriva la sconfitta, arriva il senso dei propri limiti. E non si gioca più: si muore. Ma il bello dei limiti e il poterli superare, e ci sono valori importanti, come la solidarietà e l'amicizia, che possono davvero portare a compiere i miracoli. Anche quando non si è per nulla super, ma solo benintenzionati.
Diavolo, persino Jim Carrey mi è piaciuto, nella parte del colonnello Stelle e Strisce (meno sfigato che nel fumetto)! E naturalmente la piccola Clhoë Grace Moretz è superlativa (mentre per i fan di “Scrubs” ci sarà Donald Faison in una parte minore, ma simpaticissima)! E che dire del supercattivo adolescente il cui superpotere... sono i soldi?! Meraviglioso!!! (anche se nel fumetto l'addestramento di Chris, con tanto di presa in giro di Batman Begins, era effettivamente godibile).
Mi piace il fatto che si alternino tematiche serie e assurdità trash, comicità e momenti drammatici, e ho trovato adorabile la parentesi scolastica di Mindy (nel fumetto le sue difficoltà di integrazione sono più approfondite, più dolorose, e vengono risolte meno facilmente), perché poi il punto è proprio questo: è più difficile sforzarsi di essere supereroi quando non si hanno superpoteri o essere normali quando non lo si è?
In entrambi i casi è una battaglia, ma in entrambi i casi l'importante è capire chi si è davvero e quindi affrontare la situazione con i propri mezzi, senza aver paura di rompere gli schemi, trovando quindi soluzioni oblique che rispettino le nostre caratteristiche, più che adeguandosi ad un'idea preconcetta che funge da modello ideale o da archetipo.
Se il primo Kick-Ass, dunque, mette in luce le difficoltà della persona normale a vestire i panni del Supereroe, qui il tema viene ulteriormente sviluppato e in parte ribaltato, arricchendo un concept che già appariva esaustivo.
Una spassosissima parabola violenta, dissacrante e colorata in salsa Pop!

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