Se ti è piaciuto il mio blog


web

mercoledì 28 maggio 2014

Un mix di egocentrismo e scemenza


IL MALINTESO
di Irène Némirovsky
 
 
Una storia d'amore, in cui, dell'amore, manca persino il profumo.

Se non fosse che la scrittrice è animata dall'intento di denunciare proprio il bel mondo fatuo che descrive, e che lei stessa detestava, questo sarebbe un romanzetto da dare alle fiamme. Intendiamoci, è ben scritto, con garbo e preziosismi, c'è una buona analisi dei personaggi e uno sviluppo narrativo lineare e coerente. Ma è proprio l'insulsaggine della trama e dei suoi protagonisti a risultare esasperante e ad irritare (volutamente) il lettore.

Ed è qui che sta il genio della Némirovsky, nell'apparire vanesia e sciocca, quando invece il suo sguardo è acuto e sferzante, crudele, e amaro di bile. Perché lo scopo non è esaltare i suoi manichini vuoti e imbellettati, ma metterli alla berlina, e con essi le regole che li alimentano e ne sono parte.

E che sono un cumulo di ipocrisie, e autoassoluzioni edonistiche, e scuse.

Perché, come insegna la madre alla figlia, se l'amore della tua vita non può dedicarti abbastanza tempo poiché deve lavorare (che villano ad averti fatto credere che può oziare tutto il giorno atteggiandosi a ricco quando non lo è), allora trovati un trastullo, tradiscilo, e starete meglio entrambi. Dopotutto lo fai per amore. In effetti il consiglio sarebbe anche buono, visto quanto è stupida e ossessionante e priva di interessi la giovane (naturalmente sposata con un terzo, quello che la mantiene nel lusso, che tuttavia è un uomo sagace e ha il buon senso di capire ed accettare la situazione con sottile divertimento), però dovresti avere altresì il buongusto di non farti beccare.

Egoismo e vacuità si sprecano e scontrano in questo romanzo, i sentimenti spacciati come amore sono un mix di egocentrismo e scemenza, la società descritta, quella francese dei primi decenni del '900, è improntata all'eleganza, allo sfarzo, alla mondanità... ma sotto... niente.

Al massimo un po' di prurito.

Un ritratto al vetriolo attualissimo, ben mascherato, e ben lucidato.

Che ti lascia con un pugno di mosche.

Morte.

E un sogghigno.

Smagliante.

Nessun commento:

Posta un commento