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domenica 18 maggio 2014

Più incalzante


OSAMA GAME 2 – Il Gioco del re
LA FINE?

Naturalmente no, ci sarà almeno un altro seguito, annunciato nell'ultima pagina con un bel “continua”.
Diciamolo pure, dal punto di vista letterario questo romanzo è una schifezza. Non sai che cosa è peggio: se i dialoghi forzati e artificiosi, i sentimenti stucchevoli o eccessivi, in un senso o nell'altro, i salti logici, i buchi narrativi, i personaggi piatti, che cambiano improvvisamente personalità per pseudo motivi poco convincenti, le descrizioni con sempre gli stessi aggettivi ('sto “prezioso” che ricorre di continuo, spesso conferendo alle frasi un tono artefatto)...
Dunque? Perché l'ho comprato?
E' il secondo volume, e questi difetti erano già evidenti nel primo (ed anzi, se vogliamo nel secondo c'è persino un lieve miglioramento – o sono io che, più consapevole, ho abbassato le mie aspettative...). Quindi?
Quindi la verità è che mi piace la trama.
Delle parti splatter farei a meno (alcune sono piuttosto ridicole, ce n'è forse una che ho trovato affascinante, ma viene sminuita dalle reazioni poco credibili dei personaggi), ma mi diverte la situazione di base, e poi sono davvero curiosa di sapere chi sia 'sto Re e come possa infliggere concretamente le punizioni.
Temevo che questo secondo capitolo fosse di mero passaggio, e si limitasse a ripetere, con le debite differenze, la storia del primo, in un'altra classe. Invece, benché l'incipit sia sostanzialmente lo stesso (e ci siano alcuni comportamenti senza senso da parte del protagonista, il solito Nobuaki, spacciato assurdamente come l'autore del romanzo), diviene più incalzante, si procede più in fretta, ed è in una continuity più stretta di quanto credessi. I comportamenti umani, in generale, e a dispetto delle eccessivamente miopi reazioni iniziali e di qualche personaggio votato alla più insensata follia, sono meno deleteri, benché non manchino le esagerazioni in senso contrario.
Inoltre, alla fine, qualche spiegazione viene pure data (assai farraginosa e poco plausibile, ahimè, e, per ora, vicina alla cretinata stratosferica), ma, nonostante deluda più che invogliare ad andare avanti, la frasetta finale, che, non so se volutamente o per errore, la scredita, inducendo invece ad attendere il terzo volume. Insomma, tutto considerato, “Osama Game 2”non è così tremendo (sono generosa, lo so...), e forse può ancora salvarsi in corner.
Di positivo c'è anche che la faccenda scorre rapida, e non richiede particolare attenzione, potendo essere interrotta spesso e risultando piuttosto immediata. Come già avevo precisato in data 27 aprile 2013 riguardo al primo tomo, è quindi perfetta come lettura da treno. Ogni tanto serve pure quella.

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