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lunedì 20 gennaio 2014

Che ignara! Che ottimista!


PENDOLARI Si sta come/ d'autunno/ sugli alberi/ le foglie



DERAGLIAMENTO, LEGGE DI MURPHY, LE CARE, VECCHIE, BUONE FERROVIE DELLO STATO

 
Venerdì 17 è deragliato un Intercity tra Andora e Cervo, nella nostra disastrata Liguria ridondante di frane... Tutti additano la sfortuna, ma la verità è che non si è fatto male nessuno, perciò in teoria tutto bene. Tranne per i pendolari.

Invero, pare che questa volta Trenitalia abbia reagito in fretta dotandosi di pullman sostitutivi: la linea fino ad Albenga funziona (perché non fino ad Alassio, visto che il posto per i treni c'è e il sinistro interessa la stazione successiva, anzi successiva pure a Laigueglia? Mistero...), ad Albenga si scende e un simpatico bus color della cenere porterà i viaggiatori ad Alassio. Poi ritorno con la gente in partenza per Savona che naturalmente verrà depositata ad Albenga (c'è un bus anche per Imperia, da Albenga, ma quello non ci interessa) dove potrà aspettare gioiosamente il primo treno utile.

Ebbene, nella nefasta giornata di ieri, come di consueto la domenica, dovevo andare a pranzo dai miei, a Pietra Ligure, e quindi prendere il treno Alassio-Savona... Che ignara! Che ottimista!

Si noti che pago 424,00 Euro di abbonamento annuale (che scade il 31 gennaio, e che sicuramente nel frattempo sarà aumentato) e quindi trovo immorale servirmi di altri mezzi (senza contare la frana a Borghetto e quella tra Albenga ed Alassio...).

Comunque... Mi premuro di andare in stazione un po' prima (53 minuti) per evitare ritardi e disagi per quanto possibile. Ero a conoscenza della soluzione con i pullman ed ero abbastanza tranquilla, anche perché, mi raccontavo, domenica è già il terzo giorno dall'incidente, ormai saranno ben organizzati. Ha! Ha! Ha!

Insomma che alle 12.07 chiedo in biglietteria. L'addetta mi dice che purtroppo il pullman è appena partito (alle 12.00 esatte) e che sarà di nuovo qui entro le 13.00 circa. Bene, mi dico, la stessa ora in cui di norma prendo il treno. Tutto in regola.

Certo, il treno lo aspetto al coperto, seduta e rilassata in attesa dell'annuncio, qua devo stare sull'attenti nel piazzale antistante la stazione, mentre piove (non tanto per fortuna) e conscia che non ci sarà alcuna comunicazione... Va mu, mi dico, che sarà mai?, mi attacco al telefono e mi intrattengo in un'ora di amene conversazioni. Arrivano le 13.00. Arriva un sano principio di appetito. Il pullman no.

Aspetto le 13.10... Niente.

13.20. Niente.

Ma dove cavolo è sto pullman?

Provo a chiedere in biglietteria. La donna di prima è scomparsa, c'è un uomo (con la divisa etc.), domando del bus. Lui dice che non sa nulla. Io gli faccio presente che la sua collega mi aveva parlato delle 13.00. Lui risponde che il pullman non ha orari, che va da Alassio ad Albenga e da Albenga ad Alassio, punto. Io ribatto che ci vogliono venti minuti, massimo mezz'ora per fare quel tratto di strada... Che io sono lì da oltre un'ora... Che a questo punto i casi sono due: o il pullman è esploso o l'autista è andato a pranzo, e sarebbe interessante sapere quando riprenderà il servizio, visto che anche io sto morendo di fame, e piuttosto torno a casa e mangio dal Mio Perfido Marito, dando pacco ai miei (che hanno preparato gli gnocchi e lo strudel, sob...).

L'addetto alla biglietteria ripete che lui non sa niente.

Gli chiedo se allora può indicarmi quali orari ha seguito il bus nella giornata di ieri, tanto per avere un'idea.

Lui ribadisce che non sa niente (mi aspetto che aggiunga che non c'era e se c'era dormiva, ma non lo fa...). Io insisto: vorrei sapere allora CHI sa qualcosa, e se per caso lui non può sentirsi con quelli di Albenga, dato che il pullman, se non si trova qui, o è là o in viaggio. Naturalmente la risposta è che lui non lo sa, che loro non sanno niente, e che neanche quelli di Albenga sanno niente, e che, per motivi che restano inesplicati, lui non può telefonare a nessuno. Fantastico. Chissà se il mister sa almeno come si chiama, se conosce il suo proprio nome. Il dubbio mi viene.

Intanto arrivano le 13.25, io ho davvero famina, non scorgo altri passeggeri (salvo una coppia di adolescenti) e decido di tornare a casa.

Lemme lemme, sconsolata sconsolata, trotterello per una decina di minuti, avvisando nel frattempo il Ragno, per il pacco alla famiglia, e poi il Mio Perfido Marito che prepari pappa e coccole extra. E chi ti becco a metà strada, che mi sfreccia accanto? Il cavolo di pullman.

Resisto alla tentazione di maledire l'uomo della Stazione.

Invece, maledico me stessa. È da i tempi dell'Università che viaggio col treno, dovrei sapere ormai che cosa aspettarmi.

...Rimembro quel pomeriggio in cui sono stata 7 ore e 16 minuti (esatto, d'orologio) bloccata tra Varazze e Savona perché qualcuno si era suicidato. E va bene non sarà colpa di nessuno... Ma il controllore non diceva ai passeggeri che cosa era successo, continuava a ripetere che in capo a mezz'ora si sarebbe risolto tutto (per un investimento? Figurarsi, neanche riesce ad arrivare il Magistrato, in mezz'ora!), glissando sulle domande, alludendo a un disguido, e rassicurando i viaggiatori con delle false promesse. Dopo quattordici mezz'ore abbondanti il treno è ripartito. Naturalmente nel frattempo (dopo due o tre ore) erano arrivati i pullman sostitutivi. Naturalmente solo due bus per quattro treni (medio tempore arenatisi a Varazze) stracolmi di gente: io non avevo nemmeno fatto in tempo a scendere (ovviamente i primi arrivati sono stati avvisati per ultimi), che i pullman erano già pieni! Il bello è che i miei erano a Savona, quel pomeriggio, potevano venire a prendermi... Ma che senso aveva... per mezz'ora... potevo anche aspettare...!

...Rimembro quella volta che con Gian tornavamo da una intensa giornata di shopping librario a Milano: sciopero anticipato, soluzione con bus sostitutivi, già pronti: uno diretto al Albenga, l'altro per le stazioni intemedie. Noi dovevamo scendere rispettivamente a Pietra e a Loano, così abbiamo chiesto alla donna in divisa che berciava ordini a destra e sinistra su quale pullman salire. Quella ci ha malamente spediti su quello per Albenga, così abbiamo viaggiato con le professioniste dell'amore mercenario e alla fine abbiamo comunque dovuto chiamare a casa per farci raccattare...

Ci sarebbero altri aneddoti, ma riesco solo a sospirare.

Mea culpa, dunque, per ieri...

...E poi, in fondo, è andata bene così... anche perché non è detto che ad Albenga il treno ci fosse subito. Magari sarebbe partito dopo le 15.00, o chissà... E io avevo fame. Una fame nera.

Davvero, in fondo è andata bene...

Quello che mi preoccupa è che ci vorranno tre mesi per ripristinare la funzionalità della linea.

E io devo fare spesso Alassio-Pietra.

Ci sarà da divertirsi.

O da non rinnovare l'abbonamento.

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